Come ogni anno i giorni a cavallo dell’Epifania sono anche quelli dei saldi invernali: nel 2025 partiranno sabato 4 gennaio e termineranno il 28 febbraio. Per i negozi vicentini sarà l’occasione di veder salire un po’ le vendite, per i cittadini sarà il momento di “fare affari”, acquistando il capo già adocchiato e ammirato ma che a prezzo pieno spaventava un po’, oppure concedendosi l’ultimo acquisto “natalizio” prima che la befana concluda le feste.
Gli addetti ai lavori hanno sensazioni positive. Lo conferma Ivo Volpon, presidente di Federmoda-Confcommercio Vicenza, il quale parla di moderato ottimismo su una ripresa dei consumi nella parte iniziale dell’anno, che dovrebbe influire anche sui saldi. Quanto al “fare affari”, spiega ancora Volpon, gli sconti inizialmente saranno di media intorno al 20%, ma col passare dei giorni aumenteranno. Certamente chi deciderà di fare acquisti approfittando dei saldi avrà buona varietà di scelta. E questo, se è positivo per i consumatori, lo è un po’ meno per i negozianti, perché significa che molta merce è rimasta invenduta: “Veniamo da un dicembre decisamente sotto tono nelle vendite di abbigliamento e calzature – è l’analisi del presidente di Federmoda Vicenza – e il periodo di Natale non è bastato ad invertire il trend. I saldi rappresentano, quindi, un’altra chance per riportare un buon numero di vicentini nei negozi, destinando all’abbigliamento una parte di quei consumi che finora erano stati dirottati più su altri settori, come la ristorazione e il tempo libero”.
Oltre al fatto che per Natale i soldi sono stati forse spesi in modo diverso, per i negozi è concreta la concorrenza delle vendite on line. Secondo Volpon però è vero solo in parte: “È chiaro che l’e-commerce ha un suo peso, ma il negozio rimane il principale canale di acquisto: un dato, questo, confermato anche da una recente indagine veneta secondo la quale il 66% dei consumatori della regione predilige il punto vendita fisico.” Anzi, secondo il presidente di Federmoda-Confcommercio Vicenza, le vendite on line devono essere un incentivo a migliorare ancor più il servizio al cliente: sono la gentilezza, la sollecitudine, il consiglio professionale, il suggerimento personalizzato che fanno la differenza e che portano le persone a preferire le compere in negozio a quelle effettuate schiacciando un tasto del pc o dello smartphone.
Anche perché i vicentini stanno spendendo meno per l’abbigliamento-calzature ma tendono anche a spendere “meglio”, puntando sulla qualità: “La tendenza non è tanto a cercare il super sconto – conferma il presidente Volpon -, quanto a selezionare il giusto rapporto qualità-prezzo. Non ci si fa più allettare dai prezzi stracciati, bensì si punta ad acquistare ciò che serve e che magari si è già “tenuto d’occhio” nelle scorse settimane approfittando di averlo ad un prezzo ribassato”. Anche per questo funzionano meno, secondo Volpon, i “messaggini” o altri “escamotage” per offrire sconti anticipati: “L’impressione è che più queste proposte si moltiplicano meno il consumatore cede a certe “sirene”: oggi più che mai, anche durante i saldi, ci si sposta su un consumo ragionato e orientato al negozio di fiducia, di cui si conosce già tipologie di merce e politica dei prezzi”. C’è, dunque, più “maturità” nelle scelte, secondo il presidente Volpon, “e questo è un bene – conclude -, perché è chiaro che il negozio deve puntare a mantenere la necessaria marginalità, altrimenti è destinato a chiudere e dall’altro il cliente premia e dà fiducia a chi, più che sulle continue promozioni, garantisce prezzi giusti tutto l’anno”.