Il gioco d’azzardo (anche con le sale gioco e scommesse, ndr) – scrive Ciro Asproso, consigliere comunale di Coalizione civica per Vicenza, nella nota che pubblichiamo- è una fonte di entrate sicure per lo Stato e in Europa nessun Paese incassa come l’Italia che introita oltre 10 miliardi l’anno.
Sarà per questo che non c’è un vero interesse a limitarne la diffusione e che a pochi interessa il diffondersi della ludopatia, una malattia che sta diventando una vera e propria piaga sociale. Secondo gli ultimi dati il 43% della popolazione tra i 15 e i 64 anni ha giocato almeno una volta delle somme di denaro.
Per quanto riguarda Vicenza, va riconosciuto che la passata amministrazione ha tentato, quantomeno, di porre un freno al fenomeno delle sale gioco. Tutto ebbe inizio nel novembre del 2011 con una petizione di 80 residenti che si rivolsero a sindaco, questore e prefetto per impedirne l’apertura di una nuova in Viale S. Lazzaro.
Sentenza Consiglio di Stato su distanza da luoghi sensibili
Variati prese a cuore il problema e venne predisposto un Regolamento che puntava a salvaguardare i luoghi sensibili come scuole, luoghi di culto, strutture sanitarie, fissando in 500 metri la distanza minima che deve intercorrere con i “santuari del vizio”.
I gestori fecero ricorso al TAR e i giudici amministrativi annullarono il provvedimento comunale, ma il Comune tenne duro contro le sale gioco e presentò ricorso al Consiglio di Stato, che nel luglio di quest’anno ha ribaltato la situazione confermando la liceità delle misure urbanistiche nel contrasto alle ludopatie.
Piano di risanamento attuale
Anche l’assessore Silvio Giovine si disse soddisfatto della sentenza, poiché il Comune avrebbe avuto “uno strumento in più per la lotta alla ludopatia” – questo almeno è quanto fu dichiarato alla Stampa – perché poi tutto è rimasto congelato e di passi concreti neppure l’ombra.
L’interrogazione di Ciro Asproso
Tutto ciò Visto e Considerato si CHIEDE:
A distanza di 6 mesi dalla Sentenza del Consiglio di Stato, quali misure sono state messe in atto da parte di questa Amministrazione per rendere cogenti le norme del Regolamento nel caso di nuove aperture di sale gioco e scommesse?
E’ stato previsto un “Piano di risanamento” per quegli esercizi che rientrano nella fascia di rispetto dei luoghi sensibili?
Ciro Asproso