Salva casa, Il Sole 24 Ore: mercato, regole e costi

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Il Sole 24 Ore prosegue negli approfondimenti sul decreto Salva Casa del Governo Meloni e sulle su ripercussioni sul settore. Nell’edizione odierna viene offerto un focus sull’aspetto di sanatoria che il provvedimento, pronto all’iter di conversione, reca con sé. In particolare, per le norme sulla regolarizzazione delle lievi infrazioni e le tipologie di edifici coinvolti.

Scrivono Dario Aquaro e Cristiano Dell’Oste: “Ora che il decreto è in vigore, il successo del Salva casa sarà deciso da tre variabili: l’impatto sul mercato immobiliare, il costo per i proprietari e le modifiche in sede di conversione – già preannunciate per rendere più facile la sanatoria delle lievi difformità edilizie“.

Come già scritto, un elemento fondamentale del Dl 69/2024 è lo sblocco dello stallo nelle compravendite a causa di irregolarità formali, con il calo di acquisti. “Il ministero delle Infrastrutture – si legge – ha riportato che le piccole difformità e le irregolarità strutturali interessano quasi l’80% del patrimonio immobiliare. Nel farlo ha citato uno studio del 2021 del Consiglio nazionale degli ingegneri, che fotografava le anomalie censite dai propri iscritti nel processo di attestazione dello stato legittimo degli edifici interessati dal superbonus. Non si tratta di un campione scientifico, ma non è detto che la percentuale di difformità riscontrate (il 76%, in particolare) sia troppo lontana dalla realtà nazionale”.

E ancora: “Resta da capire quanti proprietari sceglieranno di mettere mano al portafoglio per sanare la propria situazione. Di sicuro i primi a muoversi saranno coloro che hanno necessità di cedere l’immobile, anche se – profili edilizi a parte – andrà aggiornato anche il catasto, che spesso si rivela l’ostacolo maggiore in fase di vendita. Ad esempio, il Salva casa consente i cambi d’uso senza opere nella stessa categoria funzionale, ma in assenza di interventi murari il catasto potrebbe non accettare la variazione di un negozio (C/1) in magazzino (C/2). In altri casi, irregolarità a prima vista banali potrebbero rivelarsi insormontabili: si pensi a un soppalco che non rispetta le altezze minime e i rapporti aero-illuminanti; lo stesso problema potrebbe porsi per verande e sottotetti, e anche per questo motivo il ministro Matteo Salvini ha ipotizzato di allentare i requisiti per l’abitabilità durante la conversione”.

Infine, sulle modifiche in arrivo durante l’iter parlamentare “sono oggi il fattore d’incertezza maggiore, insieme alle regole locali e alle scelte che adotteranno gli amministratori locali. Per come è scritto il decreto, gli enti territoriali potranno allentare le regole edilizie e urbanistiche locali per favorire le sanatorie”.

Fonte: Il Sole 24 Ore