Salva casa, Il Sole 24 Ore: “Piani regolatori e leggi regionali dettano i confini”

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fondo di solidarietà salva casa

Il Salva Casa dovrà fare i conti con i poteri normativi locali, in particolare regionali, quando entrerà in vigore. Il Decreto per la sanatoria delle piccole difformità edilizie, attualmente in commissione Ambiente alla Camera e mercoledì scade il termine per la presentazione degli emendamenti, resta valido in tutta Italia ma, a seconda del territorio la loro applicazione potrà subire variazioni per via, ad esempio, dell’esistenza di particolari leggi regionali o di Piani regolatori.

Questo è quanto emerge da un approfondimento sul tema firmato su Il Sole 24 Ore di oggi da Cristiano Dell’Oste e Giuseppe Latour, secondo il quale i margini della sanabilità possono dipendere dalle scelte locali.

A Roma, ad esempio, alcune norme del Prg potrebbero incastrarsi in modo interessante con il nuovo accertamento di conformità previsto per le difformità parziali. Nell’area della città consolidata – quindi fuori dal centro storico – gli ampliamenti sono regolarizzabili, a determinate condizioni, anche se portano un aumento di superficie utile fino al 10%: quindi, verande o stanze più grandi potrebbero risultare sanabili anche se non ricadono nei confini delle nuove tolleranze. Grazie al nuovo meccanismo definito dal decreto 69, infatti, potrebbero incassare la conformità urbanistica. Il Comune, poi, avrebbe la possibilità, per rilasciare il titolo in sanatoria, di richiedere ai proprietari adeguamenti, come l’efficientamento energetico della struttura.

A Bologna un ruolo decisivo potrebbe averlo la legge regionale 23/2004. È, sicuramente, una delle normative più avanzate in tema di regolarizzazione delle piccole difformità: molte delle innovazioni inserite nel Salva casa sono infatti ispirate ai suoi contenuti. Tra questi, in materia di tolleranze, spicca l’articolo 19-bis, che fa salvo il legittimo affidamento dei proprietari, con un meccanismo che molti vorrebbero inserire anche nella legge nazionale. Quindi, se il Comune ha già rilasciato l’agibilità a una casa, tutte le difformità presenti nell’immobile si considerano sanate. In questo modo, anche la presenza di cubatura difforme oltre i limiti indicati per le tolleranze del Salva casa potrebbe essere regolarizzata.

Dove il Prg o le leggi regionali non danno particolari appigli, il Salva casa fornisce comunque opportunità. È il caso di Milano, dove potrebbero entrare in gioco le tolleranze esecutive. Ad esempio, quelle relative agli errori materiali di rappresentazione progettuale delle opere, che si considerano regolarizzati in automatico. In questo modo, potrebbe essere sanabile la presenza di balconi non indicati sui titoli comunali. Purché la loro realizzazione risalga all’epoca di costruzione dell’edificio. E purché questa circostanza possa essere provata in qualche modo”.

Fonte: Il Sole 24 Ore