Tour elettorale in Veneto per il leader della Lega ed ex ministro dell’Interno Matteo Salvini che oggi sarà a Venezia mentre ieri era a Lonigo, nel Basso Vicentino, ‘orfano’ di Zaia che era a Verona per il batterio killer ma che di solito invece lo accompagna sempre, per ricordargli cos’è il Nord dopo le sue abbuffate di panzerotti pugliese o le campagne “prima i Napoletani”per lanciare la candidatura a sindaco di Francesca Dovigo. Dopo aver parlato di banche, del coraggio di candidarsi nella rossa Toscana, aver fatto il solito bullismo contro gli avversari “neanche i loro parenti votano quelli del PD”, “ai loro banchetti e ai loro comizi non c’è il rischio di assembramento”, aver fatto una sorta di autogol “sto facendo quello che nella vita mi piace fare” (quindi non gli piace governare il Paese?), dopo aver buttato là un “forza Lanerossi Vicenza” mentre parlava di Milan, auspicando una finale di Champions Vicenza-Milan, dopo essersi dimenticato completamente della candidata sindaco, tanto che hanno dovuto ricordarglielo “eh sì, potrebbe essere una scelta saggia”, alla fine ha detto che quando diventerà presidente del consiglio la prima cosa che farà sarà incontrare Zaia per firmare l’autonomia del Veneto.
Salvini forse si è dimenticato che prima delle elezioni del 2018 disse “con noi al governo l’autonomia si farà in 15 minuti” per poi, una volta al governo, dire “l’autonomia è una riforma complicata ed epocale, non si fa in un quarto d’ora”, per poi l’anno successivo far cadere il governo e passare all’opposizione, senza aver fatto l’autonomia. Ma a quanto pare se lo sono dimenticati anche tutti i suoi sostenitori che ieri affollavano e gremivano il Circolo di Lonigo. Ad ogni modo, ci segniamo anche questa nuova promessa, questa nuova tappa, questo nuovo appuntamento con l’autonomia del Veneto a 3 anni dal referendum.
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Sempre in diretta da Lonigo (Vicenza).
Pubblicato da Matteo Salvini su Venerdì 4 settembre 2020