Salvini, il “personaggio” mangia Nutella se autoctona e ministri se donne: la politica dei bulli nell’era della decadenza morale del confronto

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Il sondaggio di Salvini su chi è il peggior ministro dela storia: scelta declinata al femminile
Il sondaggio di Salvini su chi è il peggior ministro dela storia: scelta declinata al femminile

Vedendo nella pagina della Lega il sondaggio in cui, per scegliere il peggior ministro della storia, lo staff di Salvini suggerisce quattro scelte tutte al femminile, (Bellanova, Fornero, Azzolina e Lamorgese, ndr) ho fatto un tuffo nel passato.

Era dai tempi della scuola elementare, un tempo si chiamava così non senza ragioni, che non vedevo girare una lista di ragazze per farne una classifica in accordo alla loro simpatia, bellezza o disponibilità a intraprendere giochi divertenti, più per i maschietti che per le femminucce. Era percepito come un gioco ingenuo, da ragazzini, che si concludeva inevitabilmente e altrettanto ingenuamente spiattellando in faccia alla più brutta l’impietoso verdetto, giacché quello che faceva davvero scompisciare era l’individuazione unanime della bruttezza, non della bellezza, quella non fa ridere.

Salvini mangia versione autoctona della Nutella
Salvini mangia versione autoctona della Nutella

Un atteggiamento da bulli, bisogna riconoscerlo e non bisogna giustificarlo, ma alla scuola elementare – forse proprio per questo elementare -, quando il senso morale dei ragazzi e delle ragazze non si è ancora consolidato, quando non si ha cognizione di cosa sia l’empatia e di come possa far stare male l’essere additato e messo alla gogna. Alla scuola elementare una situazione del genere, prima o poi, bisogna aspettarsela ed è per questo che occorre insistere e giocare d’anticipo per sviluppare adeguatamente la moralità e l’empatia, che poi non sono altro che il rispetto per gli esseri umani, per la loro fragilità, per le loro condizioni fisiche e mentali nella consapevolezza che può capitare a tutti di trovarsi in una condizione di debolezza, in difficoltà.

Ecco, il rispetto per l’essere umano, è questo che negli ultimi anni si è perso nel fare politica, ridotta così ad un giochino da bulletti di quartiere che non vedono l’ora di attaccare qualcuno, ma soprattutto le donne, per l’aspetto fisico, per l’abbigliamento, per qualsiasi cosa, fuorché specifiche questioni politiche, giacché solo su quello bisognerebbe confrontarsi, cioè sulle idee, sui programmi, sui modelli di società, al di là delle persone fisiche che li espongono.

E, invece, una delle conseguenze della deriva personalistica della politica, cioè del fatto di avere sempre meno idee e modelli da proporre per la politica, anche perché, in fondo, avendo dismesso le vetuste categorie di destra e sinistra, anche i programmi delle coalizioni elettorali sono confusi e sovrapponibili, è quello di avere sempre più personaggi, non leader.

Non personaggi intesi come uomini e donne ragguardevoli, onorevoli per l’alto incarico che ricoprono, per la fama e il prestigio che si sono conquistati, ma veri e propri personaggi nel senso deteriore del termine, maschere bizzarre, ridicole, che si fanno notare non per grandi doti, ma solo per il loro singolare comportamento.

Ma l’aspetto peggiore di questa situazione è che questi personaggi piacciono alla gente comune, molta della quale è rimasta, non per colpa sua, ad un livello elementare di sviluppo intellettuale e morale, e così l’idea di qualche genietto leghista, questo sì colpevole per quello che fa e che pubblica, di fare la classifica per “scegliere il peggior ministro della storia” (a conoscerli poi tutti i ministri della storia!), guarda caso con quattro volti femminili, e non per specifiche doti politiche, ma per gli scatti che le ritraggono è il risultato di questa deriva legata all’immagine immediata, all’apparenza ed è anche il sintomo di un’assenza di idee, anzi il deliberato slittamento della politica dalla dialettica, fatta di parole, di argomenti, di contenuti, all’invettiva, all’ingiuria, al legittimazione pubblica del bullismo.

Ed è anche ingenuo pensare, come fa Achille Variati nel post con il quale invita a boicottare il sondaggio della Lega di Salvini, che una volta appurata la totale assenza di coscienza morale in tali personaggi, la misoginia, il sessismo e il livore di questi soggetti possano essere giudicati da Dio o dal tribunale della storia. E non perché si voglia negare ancora una volta l’esistenza di Dio, ma perché sia l’eventuale tribunale divino sia quello della storia non possono compensare la gogna e la sofferenza provocata qui ed ora alle persone che vengono colpite da un simile bullismo mediatico che legittima e sdogana quello quotidiano e contro il quale qualsiasi progetto teso all’educazione morale, che richiede serietà e impegno, stenta ad affermarsi.

Secca essere profetici in questi casi, anche perché le parole dei profeti non vengono ascoltate e comprese se non quando lo scenario peggiore si è già manifestato, ma essi sono tali in accordo ad un senso ampio della storia e comprendono bene dai segni dei tempi le conseguenze che ne possono derivare da comportamenti scellerati.

Di questi tempi non ascoltiamo i profeti che invitano ad un cambio di rotta anche nella mera comunicazione interpersonale, perché vedono nella pratica politica attuale, non solo quella di Salvini ovviamente, uno sdoganamento dell’invettiva e una totale incapacità etica di vedere ancora una volta quanto sia deleterio per il rispetto degli esseri umani scadere in comportamenti che “banalizzano il male”.

Questo mancato ascolto potrebbe domani, quando sarà troppo tardi, farci pentire per le occasioni mancate, per le occasioni in cui abbiamo creduto che inveire era più economico che educare.

(P.s. La situazione oggi è tale che addirittura la magistratura, come ama ricordare Travaglio, non considera offensivo definire un “Cazzaro verde” Salvini per le sue “supercazzole”: chi di invettiva ferisce…, ndd – nota del direttore)