Sammy Basso, un faro per i giovani: dal vasaio della rarità un senso nuovo ai cocci di una malattia impreziosendoli con valori rari

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Sammy Basso
Sammy Basso

Se qualcuno un giorno ti raccontasse che quaggiù esistono persone che, come Sammy Basso, nascondono ali pur camminando nel mondo tra i suoi ostacoli e le sue mete, ci crederesti?

Avresti il coraggio di fidarti che la minuzia delle membra può custodire l’immensità dell’animo umano, un respiro che oltrepassa orizzonti e confini – morali, fisici ed intellettivi – aprendosi ad un vento di libertà?

Un respiro si è spezzato, lo scorso 5 ottobre, e tutti noi siamo rimasti almeno per qualche attimo con il fiato sospeso, sconcertati, annichiliti, increduli anche se era scritto che sarebbe morto preso: il cuore di Sammy Basso ha smesso di battere a 28 anni, più di ogni affetto da progeria (di fatto invecchiamento precoce), ma portando con sé parte di quel Profondo che avrebbe potuto ancora regalarci.

Sammy ha lasciato ad ognuno di noi, giovani in primis, una rivelazione, quella dell’infinita audacia della determinazione, e una responsabilità: provare, perlomeno in parte, a continuare a percorrere la strada da lui tracciata.

La sua è stata una vita divenuta missione, un’esistenza che superficiali canoni moderni definirebbero “diversa” ma che ha saputo valorizzare trasformandola in esempio della promozione della ricerca mediante la fondazione dell’Associazione Italiana Progeria Sammy Basso e molteplici campagne di sensibilizzazione di cui lui era testimonial.

Una vita all’apparenza come una rosa, la gioventù, piena di spine, l’invecchiamento precoce, che Sammy ha accolto provando a sentire il profumo di tutti i suoi petali! Man mano che cadevano.

Instancabile il coraggio, ineffabile la sua convinzione, incrollabile la risolutezza ed appassionato il suo sguardo.

Giorni vocati allo studio ed alla diffusione dei suoi progetti che lo hanno condotto a ricevere le insegne del Cavalierato dell’Ordine al Merito della Repubblica.

Un corpo minuto, minacciato ed assediato dalle tenebre di una malattia rara, da cui però è giunta tanta luce. Un faro a cui i giovani più fortunati di lui dovrebbero puntare. Un modello di valori ed un esempio di chi, pur non avendo abbastanza armi per difendersi, combatte una battaglia con una valigia di sogni in mano, tra cui la ricerca delle armi benefiche per altri giovani, vecchi Sammy,

E a noi che ogni giorno in parte moriamo, annientati da un tradimento o dal mancato raggiungimento di un obiettivo, in un perpetuo incubo che si ripete più volte, rimane uno smisurato insegnamento: ognuno è detentore di un potenziale che deve essere espresso come dono per gli altri perché nemmeno il dolore è in grado di disarmare un cuore affamato di Bene, ma è il solo dolore a renderci più vivi, portandoci al bivio che separa la paura dal coraggio.

“Se i potenti della Terra capissero cosa significa lottare per la vita credo non avrebbero il coraggio di fare la guerra” – ha affermato Basso in una recente intervista al Corriere della Sera.

Che questa tua lotta, Sammy, in cui instancabilmente, giorno dopo giorno, hai scelto di annaffiare quel fiore chiamato vita possa essere ispirazione per i tuoi coetanei e per le generazioni future affinché queste possano abbracciare e dare seguito a quel “raro” a cui tu hai saputo dare voce.

“Raro” come la malattia di cui eri divenuto emblema, “raro” come ogni valore che hai donato a chi ha saputo apprezzarti ed amarti.

Ed ora che siamo “sotto effetto dell’affetto” ma privati della tua presenza possano i tuoi passi anticipare i nostri ed il tuo sole illuminare il nostro percorso, per avere la forza di correre più lontano del timore, per promuovere concreti progetti di ricerca verso la normalizzazione del “diverso”.

Ci sveglieremo domani… scoprendoci vivi.

E certamente tu saresti grato a noi se ci liberassimo dalle sovrastrutture, divenendo più Umani, per realizzare un grande cambiamento che conservi il sapore dell’autenticità dei valori di cui ti sei fatto modello.

Essere vivi che è diverso da esistere.

Un labile confine che conduce al sogno o condanna alla mera accettazione di una realtà.

Che Sammy possa essere per ogni giovane, che stia cercando la propria affermazione ed il proprio porto sicuro, un inno alla capacità di sognare e di cambiare il mondo: dietro ad ogni crepa si nasconde un miracolo, quello della rinascita.

Oltre una ferita una feritoia. Al di là dello stupore l’arte di vivere come bambini che si rialzano da terra, facili al sorriso, affamati di cure, inesauribili dispensatori di amore e futuro.

Certi che nell’ostile tribunale che talvolta è la nostra esistenza siano le ali del dolore a conservare lo slancio verso orizzonti inesplorati e condivisi, asilo di nuovi voli.