Covid, venerdì 13 presidio sindacati al San Bortolo: “lockdown con garanzie economiche”

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nigeriano
Ospedale San Bortolo di Vicenza

Cub Vicenza e Usb annunciano in una nota che saranno venerdì 13 novembre dalle 11 alle 13 davanti all’ospedale San Bortolo di Vicenza per chiedere a Regione e governo maggiore attenzione al lavoro nel settore sanitario a fronte di un’emergenza Covid che si sta aggravando. “Gli ospedali non riescono più a garantire le prestazioni no Covid, le Case di Riposo tornano a essere trappole mortali, con l’aumento del tasso di mortalità e un impatto devastante sull’aspettativa di vita nel medio e lungo periodo – si legge nella nota -. Servizi Territoriali smantellati negli anni (vedi SISP e Distretti)I posti letto tagliati-Gli ospedali e i Distretti chiusi (o ridotti a locali amministrativi) Prestazioni sanitarie pubbliche ridotte in favore delle convenzioni con privati mancate assunzioni negli ospedali e nelle IPAB. Stanno fallendo sistemi di tracciamento e collassando i Ps e le altre divisioni ospedaliere coinvolte, medici, infermieri e oss sono di nuovo alle prese con carichi di lavoro insostenibili, con orari di 12/14 ore e 7 giorni su 7 mentre aumentano i casi di contagio tra gli operatori – e continuano a non essere garantite le condizioni di lavoro in sicurezza, Medici e infermieri di ospedali mandati nelle IPAB a sostituire il personale colpito dal covid, dove esistono pure carenze di sistemi di protezione“.

Il nuovo lockdown è neccessario però, se non accompagnato da adeguati interventi sanitari e di sostegno al reddito, finisce per aggravare la crisi sanitaria e sociale. Non vogliamo trovarci di fronte alla scelta di ..se morire di covid o morire di fame. Le condizioni in questi mesi sono profondamente mutate, le piazze si stanno riempiendo di una sacrosanta rabbia verso l’aggravarsi della crisi e l’aumento delle disuguaglianze. Per uscire dalla pandemia servono assunzioni stabili e il rafforzamento e la ricentralizzazione della sanità pubblica, sottraendola alle guerre territoriali dei governatori; occorrono una medicina territoriale funzionante, dipartimenti di prevenzione efficienti, DEA rafforzati, più posti letto e la garanzia delle prestazioni no Covid. Le richieste della garanzia del reddito e del diritto alla salute marciano di pari passo. Misure economiche di protezione effettiva di tutta la popolazione, un reddito che copra tutta la fase“.

I sindacati propongono soluzioni non dissimili da quanto proposto sia in Spagna che qui a Vicenza da centri sociali e Cobas: “Lockdown veri, capaci di isolare e sconfiggere il virus, senza continuare a subire le pressioni di Confindustria che tiene in ostaggio il paese perché le fabbriche devono continuare a produrre, tassare i grandi patrimoni per avere le risorse di cui c’è bisogno? Dovremo chiedere qualche sacrificio alla parte ricca del paese per consentire a tutti di vivere“.