A fine luglio ho avuto, diciamo, un “incidente” di percorso sanitario che, però, mi ha dato due soddisfazioni, mentre mi adopero per gestirlo completamente al San Bortolo di Vicenza e fuori. La prima, professionale nei confronti dei nostri lettori, è che la redazione e i collaboratori di ViPiu.it hanno sopperito più che egregiamente alla mia, allora, ridotta operatività tanto da far continuare la crescita in numeri e qualità di questa testata web totalmente indipendente, di fatto la più “anziana” e consolidata di Vicenza (opera ininterrottamente dal 2006 prima come VicenzaPiù, poi come ViPiù).
La seconda soddisfazione, personale, sento doveroso condividerla con gli operatori e i fruitori della sanità pubblica vicentina, di cui sono stato testimone e “utente” nella fase precedente il mio ricovero e durante la permanenza al San Bortolo, dei cui professionisti ora sto fruendo nel decorso post operatorio.
La mia soddisfazione, in parte sorpresa visto che è più facile, dal di fuori, parlare di quel che non va, che fa notizia, piuttosto di quello che funziona, che non merita l’attenzione dei media (secondo il vecchio adagio che la notizia non è il cane che morde il padroncino, ma il padrone che morde il cane), riguarda il funzionamento dell’ospedale di riferimento della AULSS 8 Berica, diretta dal Dg dr.ssa Maria Giuseppina Bonavina.
L’ho racchiusa in questa sintetica mail che non potevo non inviare, a fine luglio, alla dirigente e per suo tramite agli operatori, tutti, del reparto di Orotinolaringoiatria del San Bortolo, e che ora ho deciso di rendere nota.
volevo farle i complimenti per la professionalità e la cortesia degli operatori tutti del Servizio di OtoRinoLaringoiatria del Dipartimento Strutturale Chirurgie Specialistiche del San Bortolo di Vicenza, a partire, ovviamene, dal direttore del Dipartimento dr. Roberto Saetti e dalla dr.ssa Marina Silvestrini fino a tutto il personale infermieristico, Oss e di supporto, non solo del servizio Orl ma di tutto il dipartimento vicentino, che ho visto operare non solo con me ma con tutti i pazienti, adulti e bambini, molti in condizioni più serie delle mie, con dedizione e umanità sorprendente per chi finora gli ospedali e la sanità veneta la conosceva e la descriveva solo dal di fuori.