San Valentino è oggi conosciuta come festa degli innamorati, apoteosi del romanticismo. Ma il suo fine pratico in origine era tutt’altro che romantico. Così come il matrimonio fu istituito per evitare incesti, San Valentino fu istituito per evitare orge.
Papa Gelasio I decise di adottare misure severe contro i lupercali, riti pagani che sopravvivevano anche dopo che il cristianesimo aveva “preso il potere”. Rifacendosi al mito della lupa che allattò Romolo e Remo, i sacerdoti luperci percuotevano le persone con i corpi degli animali sacrificati per stimolare la fertilità. Le donne mostravano il ventre nudo per rimanere incinte. Una cosa tira l’altra, e si finiva per fare sesso. Pare infatti che durante quei riti le ragazze vergini venissero possedute da qualsiasi pellegrino che passava di là.
Papa Gelasio I abolì ufficialmente i lupercali e istituì la festa di San Valentino, santo martire. Ma il suo legame con l’amore viene dall’Inghilterra, probabilmente da Chaucer (il Boccaccio d’oltremanica). Nella tradizione anglosassone la valentina è una lettera d’amore. Quando questa usanza si diffuse anche negli Stati Uniti, ben presto la lettera fu sostituita dai regali.
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