Sandrigo, giovane donna derubata di 12 mila euro tramite truffa online: indagato 26enne

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Carabinieri di Dueville: due componente donne della compagnia
Carabinieri di Dueville: due componente donne della compagnia

Continuano a verificarsi con molta frequenza delle truffe on-line in danno di ignari cittadini.
Un’indagine condotta dai carabinieri della Tenenza di Dueville ha permesso di risalire al presunto autore di una truffa perpetrata mediante l’utilizzo di internet che ha letteralmente depauperato il conto corrente bancario di una giovane donna per un danno complessivo di circa 12.000 euro. Verso la fine di febbraio una venticinquenne residente a Sandrigo si presentava negli uffici del Comando di Dueville per denunciare che il giorno prima aveva ricevuto un sms da un numero registrato come “GruppoIPS” nel quale la si invitava a connettersi ad un link per questioni di sicurezza bancaria.

Dopo essersi collegata al sito, che riportava i loghi di un noto gruppo bancario, le veniva richiesto di digitare il suo codice titolare, pin e numero di cellulare. Poco dopo riceveva una telefonata il cui interlocutore si presentava come addetto della banca, riferendole, con voce calma e sicura, di dover attuare una procedura urgente per bloccare il conto e salvaguardare i suoi risparmi da un possibile attacco di un hacker. Successivamente la vittima riceveva degli sms, stavolta dalla sua vera banca, ove veniva informata che c’erano della movimentazioni anomale sul suo conto, ma lei inconsapevolmente, sempre più convinta che il suo interlocutore fosse veramente un operatore che la stava aiutando, gli forniva i codici di sblocco.

Al termine delle operazioni la giovane riceveva una nuova telefonata, questa volta però da un vero dipendente della sua banca, ove la stessa ha il conto corrente a Sandrigo, che la informava di esser stata vittima di una truffa e che tutti i suoi risparmi erano andati perduti. La malcapitata a quel punto non poteva far altro che stampare la lista movimenti e rendersi conto che il finto addetto bancario, una volta ricevuto i suoi dati bancari, che lei stessa in buona fede gli aveva comunicato, aveva effettuato quattro ricariche ed un bonifico a suo favore per un totale di quasi 12.000 euro.

Le indagini dei militari si sono concentrate sull’analisi dei dati informatici, telefonici e bancari e hanno permesso di arrivare ad individuare colui che è ritenuto l’autore della truffa, A.J. (le iniziali), incensurato, nato a Siracusa nel 1995 ma residente a Potenza.
La sua posizione ora è al vaglio dell’Autorità giudiziaria di Vicenza che ha aperto un fascicolo a carico di A.J. per il reato di truffa previsto e punito dall’art. 640 del Codice Penale.