Sanità in Veneto: è stato inaugurato oggi all’ospedale San Martino di Belluno il nuovo acceleratore lineare UOC di Radioterapia. Alla cerimonia era presente anche il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia.
“Un trattamento sicuro ed efficace – ha detto – che utilizza radiazioni ionizzanti, prevalentemente raggi X ad alta energia, per distruggere le cellule tumorali in modo mirato e selettivo. Una terapia che può essere modellata per ciascun paziente, che riduce drasticamente i tempi di attesa ed evita faticosi spostamenti ai cittadini”.
Il taglio del nastro è avvenuto alla presenza dell’assessore regionale alla sanità, di mons. Renato Marangoni vescovo di Belluno-Feltre, della dg dell’Ulss 1 Maria Grazia Carraro e del neo sindaco di Belluno, Oscar De Pellegrin.
L’apparecchio è costato circa 2 milioni di euro, e si aggiunge a un altro acceleratore inaugurato lo scorso anno.
I principali vantaggi della nuova attrezzatura sono:
⁃ una maggiore precisione dei trattamenti, la possibilità di aumentare la dose per frazione e/o la dose totale erogata, riducendo significativamente il coinvolgimento dei tessuti sani peritumorali.
⁃ Possibilità di tempi di trattamento più brevi: con un grande vantaggio per il paziente e i suoi familiari in termini di spostamenti, tempo e qualità di vita. Inoltre, risulta più rapida la gestione delle liste di attesa e più efficiente la gestione del personale sanitario.
⁃ Per il tumore della prostata, grazie alla collaborazione con le unità operative di Urologia per il posizionameto di marcatoti fiduciali intraprostici e Radiologia con la definizione dei volumi oncologici su imaging di risonanza magnetica, si ha la possibilità di offrire ai pazienti trattamenti di sole 5-7 frazioni anzichè le 20-28 frazioni richieste.
⁃ Per il tumore della mammella: avvio di trattamenti con ipofrazionamento spinto di 5 frazioni in alternativa alle 15 frazioni per il trattamento standard e per la mammella di sinistra grazie alla possibilità di eseguire un gating respiratorio a inspirio profondo (Deep Inspiration Breath Hold) che ha, nello specifico, mediante il controllo del respiro, l’obiettivo di ridurre la dose alle strutture cardiache, senza sacrificare la distribuzione di dose al volume bersaglio.
“Noi facciamo 70 milioni di investimenti all’anno in tecnologie – ha fatto notare il Presidente -. La battaglia della sanità è una forma di guerra e l’arma principale è la tecnologia, che va sempre più affinata. Ora con questi nuovi strumenti, come fossero cecchini, colpiamo il male in maniera chirurgica. Il nostro obiettivo è dare in questo territorio una sanità generalista ma anche eccellenze, l’equilibrio è fondamentale e l’incremento della casistica aiuta i professionisti ad accumulare esperienza. La qualità della diagnostica è fondamentale per arrivare a questo equilibrio. Bisogna comunque creare consenso attorno alla sanità, consenso che deve partire dai cittadini e dalle comunità locali. Bisogna difendere la sanità pubblica perché il mercato è difficile in questo momento, e per questo ringrazio medici, infermieri, Oss e volontari che in tutta la regione erogano ogni anno 80 milioni di prestazioni”.