Sanità – Bigon (PD): “Emergenza personale medico nel Bellunese: incentivare chi lavora in territori disagiati. Alternativa è chiusura servizi”

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Anna Maria Bigon (Regione Veneto, PD) medici di famiglia
Anna Maria Bigon (Regione Veneto, PD)

“Dobbiamo mettere il personale medico nelle condizioni di poter lavorare dignitosamente in tutto il Veneto. E per farlo è necessario riconoscere un’indennità aggiuntiva a chi opera in aree disagiate, come quelle montane. L’affidamento ai privati della Radiologia d’urgenza da parte dell’Ulss 1 è emblematico: gli specialisti ci sono, ma preferiscono non lavorare nel pubblico. E se manca il personale i servizi prima o poi sono destinati a chiudere. In Veneto, nel 2019, si sono dimessi 464 medici ospedalieri, il 5,9%, quando la media nazionale è del 2,9%; è un problema che in alcune zone, come il Bellunese, pesa di più”. A dirlo in un comunicato è Anna Maria Bigon, Vicepresidente della Commissione Sanità a palazzo Ferro Fini, tornando sul caso dell’esternalizzazione della Radiologia d’urgenza. “È una situazione di difficoltà generalizzata – aggiunge la Consigliera – che coinvolge anche i medici di famiglia e il servizio di guardia medica: non ci si può limitare a chiedere al Governo. La Regione deve investire di più per difendere la sanità pubblica che va rafforzata, come ci ha insegnato la pandemia: non tutti hanno la possibilità di rivolgersi al privato per una visita o un esame”.

“Inoltre – conclude Bigon – non possiamo continuare a spogliare progressivamente certi territori di servizi essenziali, altrimenti lo spopolamento, che a parole si dice di voler contrastare, diventerà un fenomeno irreversibile”.