La commissione Sanità del Consiglio regionale del Veneto, presieduta da Sonia Brescacin (Lista Zaia), ha espresso parere favorevole, a maggioranza, alle nuove disposizioni programmatorie per il 2021 in materia di personale del servizio sanitario e della specialistica ambulatoriale degli ospedali. Gli esponenti di PD, Veneto che Vogliamo e Cinque Stelle si sono astenuti.
Le nuove disposizioni – che dopo il parere obbligatorio della commissione dovranno entrare in vigore con urgenza, come ha sottolineato l’assessore alla sanità Manuela Lanzarin – aumentano le risorse per assumere personale sanitario, sia a tempo determinato sia a tempo indeterminato, e concedono più autonomia alle singole aziende sanitarie nel reclutare il personale sanitario. Rispetto al 2020 la Regione mette quest’anno a bilancio 160 milioni in più per nuovi rapporti autonomi e 2,2 milioni in più assumere specialisti ambulatoriali interni, su un budget complessivo di oltre 3 miliardi di euro di spesa per il personale dipendente. Le maggiori risorse finanziarie andranno ad integrare le possibilità assunzionali a tempo determinato garantite dai decreti emergenziali per fronteggiare l’emergenza Covid e ad investire su assunzioni a tempo indeterminato, in particolare per le figure professionali più richieste per i servizi e i reparti in prima linea nella pandemia. Da quest’anno le singole aziende territoriali potranno assumere in autonomia, cioè senza la preventiva autorizzazione regionale, il personale necessario per coprire il turnover ordinario e supplenze, per inserire gli specializzandi nelle USCA, per trattenere in servizio personale avviato al collocamento, affidare incarichi aggiuntivi a personale già in servizio e per stipulare convenzioni tra aziende sanitarie al fine di ottimizzare figure e specialità presenti. Le aziende sanitarie devono comunque dotarsi di un piano triennale del fabbisogno del personale, da aggiornare annualmente, e di piani trimestrali di dettaglio per le assunzioni extra turnover.
Tra le novità introdotte con le nuove disposizioni regionali c’è anche l’incremento dei fondi contrattuali in modo da garantire i medesimi livelli pro capite di retribuzione accessoria di risultato a tutto il personale sanitario.