Sanità dell’Alto Vicentino, Coalizione Civica Schio: appello in sua difesa e appuntamento al 16 novembre alla Casa della salute

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Il diritto alla salute, scrive nella nota che pubblichiamo Coalizione Civica Schio, è un diritto universale ed imprescindibile. Dalla qualità della salute dipende il futuro della società in cui viviamo.

Per questo non possiamo chiudere gli occhi davanti al rapido declino della qualità dei servizi sanitari e socio-sanitari del territorio dell’Alto Vicentino, ora diventato Distretto n. 2 dell’Azienda ULSS n. 7 “Pedemontana”, con sede a Bassano del Grappa.

Una vera tempesta perfetta quella che si è scatenata qui, quando si sono sommati gli effetti del mancato aumento di finanziamenti statali, di normative della Regione Veneto che hanno tolto potere di autodeterminazione a livello locale, ed infine di scelte operative discutibili come quella di voler creare, a Santorso, un ospedale specializzato per acuti, per di più facendolo costruire a privati.

A tutto questo si è unita l’incorporazione nell’ULSS di Bassano, un territorio con storia e cultura diverse e con un livello di servizi nettamente inferiore rispetto all’Alto Vicentino.

L’effetto è stato un netto livellamento verso il basso, ed è stato deflagrante!

I cambiamenti sono stati introdotti senza tener conto dell’esperienza e delle opinioni dei lavoratori coinvolti, generando grande frustrazione e la fuga – per chi ha potuto- verso altri ambienti di lavoro.

Dagli ultimi dati disponibili mancano, tra ospedale e distretto, decine e decine di medici. La scarsità del personale in servizio determina attualmente grandi ritardi nell’erogazione delle prestazioni, cosa del tutto nuova in un territorio che aveva pressoché azzerato le liste di attesa.

Ma questa carenza determina anche una situazione di pericolo: tutti noi cittadini ricordiamo, la scorsa estate, il grido di dolore del Primario del Pronto Soccorso che ha parlato addirittura di emergenza clinica, per la presenza di un solo medico durante il turno notturno.

Ricordiamo anche la tragica chiusura del Centro di Salute Mentale di Schio, che ha messo in difficoltà le persone con disagio psichico, spesso fragili, spesso in difficoltà economica.

Più volte ci è capitato di ascoltare le testimonianze di medici ed altri operatori sanitari costretti a turni massacranti, preoccupati per la qualità e la tenuta dei loro reparti.

Molti di noi si sono sentiti dire di rivolgerci al privato perché l’ULSS non era in grado di darci una risposta nei tempi adeguati per la cura della nostra malattia.

E chi in famiglia ha una persona anziana, o disabile, o un minore in difficoltà, ha dovuto affrontare mille peripezie.

Se la vecchia ULSS 4 è stata vincente, è stato grazie alla collaborazione tra amministratori, dirigenti e personale. A questo si univa, nel socio-sanitario, il fattivo coinvolgimento del privato sociale. Ora questo modello, nonostante i successi ottenuti, è stato abbandonato a favore di un’organizzazione verticistica, con a capo la Regione.

Ogni scelta in ambito sociosanitario viene ridefinita con l’unico obiettivo del risparmio economico, senza considerare le competenze maturate negli anni.

Il risultato è sotto gli occhi di tutti: un ospedale privo di attrattività per utenti ed operatori, i servizi territoriali drasticamente ridimensionati, spesso incapaci  di rispondere alle necessità delle famiglie e alla crescente cronicità delle patologie di una popolazione  che invecchia.

Tutto questo non è accettabile!

Non possiamo più accettare questa politica di privatizzazione mascherata e lo scadimento dei servizi. L’Alto Vicentino non può diventare una periferia abbandonata. Non possiamo accettare supinamente questo scippo, ne va della salute nostra e di quella dei nostri cari.

 

Facciamo quindi appello a tutti i cittadini dell’alto vicentino perché rialzino la testa e scendano in piazza tutti assieme, al di là delle appartenenze politiche, per chiedere:

  • Tutela e difesa della sanità pubblica
  • Modifica delle strategie regionali in ambito sanitario, tornando a dare voce al livello locale
  • Investimenti sull’ospedale di Santorso e sui servizi territoriali, garantendo che non ci siano carenze e ritardi nelle prestazioni essenziali.

Invitiamo alla partecipazione tutti i Sindaci, tutte le associazioni ed organizzazioni della società civile, tutta la Cittadinanza per rappresentare una voce unica, la voce forte e all’unisono dell’Alto Vicentino, con la quale esprimere a chi è responsabile della gestione della Sanità del Veneto, vale a dire il Governatore Zaia, la Lega, tutti i Dirigenti da loro nominati, che LA SALUTE NON È UN Privilegio ma un diritto fondamentale.

Un diritto che la comunità dell’alto vicentino vuole vedersi ancora garantito attraverso servizi sanitari di qualità.

Appuntamento sabato 16 novembre alla Casa della salute, ex ospedale de Lellis, ore 15.

Da lì la manifestazione si dirigerà verso il centro città per concludersi in Piazza Statuto.

Coalizione Civica Schio e tutti i gruppi e le associazioni che vorranno unirsi nell’organizzazione della manifestazione.

Coalizione civica Schio non vuole essere protagonista, ma innescare un processo. Ccs organizzerà la manifestazione con tutte le forze politiche, associazioni e cittadini che vorranno collaborare.

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