Gli errori nella gestione della riorganizzazione delle ULSS regionali – è scritto in un comunicato di Lenardo Dalla Vecchia – hanno fortemente penalizzato la realtà di Santorso, causando disservizi ai cittadini. Occorre correre ai ripari e progettare una soluzione alternativa assieme agli operatori del settore e alle altre amministrazioni territoriali.
Come coalizione di centro sinistra, fin dalla nascita della ULSS 7 avevamo denunciato la volontà regionale di depotenziare l’Ospedale di Santorso: avevamo compreso che questa conformazione anomala dell’ULSS, senza un ospedale HUB di riferimento, avrebbe portato alla competizione tra i due ospedali di pari livello di Bassano e Santorso. Una competizione che si sarebbe risolta ai danni di quest’ultimo, per ragioni banalmente di convenienza elettorale: la Lega regionale ha più interesse a valorizzare il Bassanese che l’Altovicentino.
Come ha spiegato ricorrendo ad un proverbio il candidato Lenardo Dalla Vecchia, “Quando gli elefanti combattono, chi ci rimette è l’erba”: non basta la professionalità e l’abnegazione al lavoro del personale sanitario, poiché se la struttura è architettata male, i servizi saranno in progressiva riduzione e a rimetterci saranno sempre di più i cittadini.
Per questo ancora lo scorso febbraio abbiamo lanciato una raccolta firme Salviamo l’Ospedale AltoVicentino , che invitiamo a sottoscrivere per dare più forza in Regione alle istanza del territorio.
In questa petizione chiediamo con forza una ULSS provinciale, con un ospedale di 1° livello, che è Vicenza, e ospedali territoriali seguendo un tipo di strutturazione sanitaria del territorio raccomandata dalla stessa Organizzazione Mondiale della Sanità.
Per illustrare ai cittadini le motivazioni di questa proposta abbiamo organizzato un incontro “I perché di una ULSS unica” martedì 7 Maggio alle 20.30 a Palazzo Toaldi Capra con Stefano Fracasso, consigliere regionale e capogruppo del Partito Democratico in Regione, Gianpiero Piazza, medico della nostra ULSS e Leonardo Dalla Vecchia, candidato sindaco di Schio.
Le affermazioni di Orsi, che sostiene di essere stato preso in giro, suonano perlomeno tardive e dimostrano la sua incapacità di avere una visione lungimirante, di prevedere – dai segni che erano già evidenti per chi avesse voluto dare ascolto ai cittadini e agli operatori – la progressiva erosione dei servizi sanitari nel territorio.
L’attuale sindaco di Schio guarda solo al quotidiano e ai confini comunali, quindi fino a ieri rassicurava i cittadini affermando che tutto andava bene e non è mai stato davvero in grado di dare a Schio un ruolo di leadership all’interno della Conferenza dei Sindaci nella gestione di questo tema.
Noi riteniamo invece che Leonardo Dalla Vecchia abbia la capacità di progettare il futuro, capacità necessaria per prevedere ed evitare situazioni come queste e abbia la capacità di creare rete con le amministrazioni dell’Altovicentino per assicurare servizi e rivitalizzare e rendere attrattivi non solo una città, ma un intero territorio.