«Ci inorgoglisce, e nel contempo ci invita ad una serie di opportune riflessioni, la recente decisione del Santo Padre, Papa Francesco, di scegliere, per la prima volta nella storia del Vaticano, la figura di un infermiere come suo assistente sanitario personale.
La recentissima nomina, che nulla toglie alla figura del medico personale del Pontefice, oggi rappresentata dal Professor Roberto Bernabei, dimostra come qualcosa di concreto sta veramente cambiando, e siamo probabilmente di fronte ad una evoluzione naturale delle professionalità sanitarie di cui, con il provvedimento del quale si parla, le istituzioni Vaticane hanno dato atto».
Così Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up.
«E’ emblematico che sia stato Papa Francesco, con la sua lungimiranza, con la sua saggezza, con l’incarico affidato al collega Massimiliano Strappetti, già coordinatore della direzione di Sanità ed Igiene del Vaticano a dimostrare, nel concreto, l’importanza del ruolo dell’infermiere, nel suo costante rapporto diretto con il paziente, evidenziando ancora una volta che tale professionista ha sempre più la possibilità di assumere una serie di responsabilità cruciali nell’ambito della tutela della salute dei cittadini, per l’assistenza di un paziente anziano, fragile e affetto da patologie croniche.
Per il capo della Chiesa, professionisti come Strappetti rappresentano una categoria fondamentale per la collettività, quella che è di più a contatto con i pazienti e che Francesco ha già citato ed elogiato molto spesso: gli infermieri italiani», conclude De Palma.