Elezioni rinnovo Rsu, De Palma (Nursing Up): “gli infermieri italiani sanno su chi contare”

Conoscono bene il volto di chi li guarda ogni giorno negli occhi, di chi è presente al loro fianco sul luogo di lavoro»

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Rinnovo Rsu infermieri, De Palma (Nursing Up)
Rinnovo Rsu infermieri, De Palma (Nursing Up)

«Il rinnovo delle Rsu, quando mancano 24 ore all’inizio della tre giorni di voto – scrive nella nota che pubblichiamo Nursing Up (qui altre news su ViPiu.it, ndr) -, non può che rappresentare un momento decisivo per un sindacato delle come il nostro, abituato, ogni giorno da quando è iniziata la sua storia, a non nascondersi, a guardare dritto negli occhi gli infermieri e gli altri professionisti sanitari nella loro complessa quotidianità, a saper creare un equilibrio sottile e perfetto tra la complessa attualità delle problematiche economico-contrattuali e gli aspetti umani che circondano la nostra professione, senza però limitarsi, mai, al compitino di chi sta dietro una scrivania.

La contrattazione sul posto di lavoro rappresenta, per noi del Nursing Up, oggi più che mai, con il peso delle invisibili cicatrici sulla pelle di due anni di pandemia, un obiettivo prioritario, uno strumento indispensabile per garantire i diritti fondamentali e imprescindibili ai lavoratori e alle lavoratrici, con il fine di assicurare una presenza costante, la nostra, al loro fianco.

Gli infermieri italiani ed i colleghi delle altre professioni sanitarie possono contare incondizionatamente su chi, prima di tutto infermiere o altro professionista come loro, non smette di portare avanti, ogni giorno, le battaglie che li rappresentano e che incarnano il senso delle nostre istanze.  Noi del Nursing Up, i colleghi lo hanno compreso da tempo, siamo dalla loro parte e possono contare su di noi.

Siamo noi il sindacato che vive le loro stesse emozioni, i loro stessi drammi, mai domi, seppur vessati e lacerati nel profondo da una emergenza sanitaria che non ha fatto altro che mettere a nudo le profonde voragini di un sistema del quale, più che mai, abbiamo dimostrato con i fatti di essere la colonna portante.

E allora chi altro, se non i loro stessi colleghi, quelli che ben conoscono il peso del loro lavoro quotidiano, li possono comprendere, ascoltare e difendere al meglio?

I nostri interlocutori più diretti, Governo, Regioni, Aziende Sanitarie, troveranno in noi, sempre, la solidità e la concretezza di chi vive la professione, nonostante tutto, come una scelta di vita, al fianco dei malati e dei soggetti fragili.

Di contro chiediamo e pretendiamo che finisca il tempo delle vacche magre, dei contentini, delle pacche sulle spalle e della triste indifferenza. Per arrivare a questo, gli infermieri e le altre professioni sanitarie sono consapevoli che, con il loro voto a noi del Nursing Up, potranno contare su chi è capace di usare strumenti come il dialogo e la comunicazione, scavando nella profonda attualità con dedizione e testardaggine, con puntuali e indispensabili confronti con le altre parti in causa, e che è pronto, in nome della difesa delle istanze dei professionisti che rappresenta, anche a sguainare la spada e a scendere nelle piazze quando è necessario. Come sta avvenendo dal 28 febbraio scorso nelle piazze di tante città italiane, portando avanti una nuova calda stagione di proteste per arrivare, dritti dritti, allo sciopero del prossimo 8 aprile».

Così Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up, sulle elezioni per il rinnovo Rsu degli infermieri.

«Non può essere un fatto casuale che queste elezioni per il rinnovo delle Rsu siano arrivate a due anni dalla pandemia, a pochi giorni da un proclamato nuovo sciopero, e poi nel pieno della delicata trattativa per il rinnovo del contratto che ci vede a confronto con l’Aran da settimane ormai, laddove i nostri infermieri, come i colleghi delle altre professioni sanitarie, si aspettano da noi risposte concrete e immediate per un futuro degno di tal nome.

I fatti parlano chiaro. La stampa, ad esempio, ci ha visto sempre in prima linea, raccontare i fatti senza mai retorica e sensazionalismo, diventando noi, per gli organi di informazione stessi, un punto di riferimento per conoscere l’attualità della professione infermieristica e delle altre professionalità presenti nel complesso mondo del SSN, contribuendo con una informazione puntuale e a tratti tambureggiante, se e quando è servito, per informare la collettività su quanto accade nell’universo sanitario.

Tutto questo è stato inevitabile e indispensabile, più che mai, durante la pandemia.

Noi c’eravamo, dentro gli ospedali, non dietro un computer, quando c’era da denunciare apertamente, nei primi mesi del virus, che la mancanza di presidi di protezione ci costringeva addirittura a calzare buste di plastica, oppure a raccontare che siamo arrivati al punto di indossare i pannoloni, perché i turni massacranti non ci permettevano di avere nemmeno il tempo di espletare le nostre funzioni fisiologiche.

Noi c’eravamo, ogni giorno, e abbiamo raccontato alla collettività i tragici numeri dei contagi e dei decessi, al fianco di chi per due anni ha visto la morte negli occhi e che oggi ne paga le conseguenze con sintomi da long covid e sindrome di bournout.

Noi, che per primi abbiamo scoperchiato il vaso di Pandora delle violenze fisiche e psicologiche subite dagli operatori sanitari, mettendo a nudo una realtà desolante, e dichiarando guerra a leggi fantasma e a interventi fin qui mai risolutivi per garantire l’indispensabile sicurezza sul posto di lavoro.

Noi che, alla luce di uno stipendio fermo al palo da anni, che ci vede al terzultimo posto in Europa, denunciamo la pericolosa fuga di giovani professionisti, risorse che non dovremmo mai permetterci di depauperare, verso Paesi vicini che offrono contratti che qui da noi sono pura utopia.

Noi che scaviamo, oggi, nella triste realtà di una inflazione che mette in ginocchio i lavoratori e le loro famiglie e che mette a nudo, come, nella bozza dell’attuale contratto, non possono più bastare nemmeno le risorse aggiuntive previste che devono arrivare grazie all’atteso atto di indirizzo.

E allora, conclude De Palma, gli infermieri e tutti gli altri colleghi, che da domani dovranno votare e saranno chiamati al rinnovo delle Rsu, non hanno certo l’anello al naso. Sono sicuro che, con il loro voto, sapranno riconoscere e valorizzare l’impegno e la concretezza del lavoro svolto dal Nursing Up. Lo faranno con la grande sagacia di chi è in grado di riconoscere ed apprezzare la differenza di competenze e di capacità nella soluzione delle loro problematiche, che sindacati come il nostro esplodono, ogni giorno, nel tangibile pragmatismo delle loro attività».