Sanità Pubblica Veneto: anche comitati vicentini promuovono la manifestazione di Venezia in difesa del diritto alle cure

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infermiere di famiglia o di comunità in Veneto

Una manifestazione in difesa della Sanità pubblica del Veneto è in programma a Venezia sabato 17 settembre 2022 a cura dei 16 comitati rappresentativi dei territori, tra i quali anche Area Berica e Alto Vicentino, riuniti nella sigla Veneto Sanità Pubblica (CoVeSaP).

Secondo gli attivisti il tema è il grande assente della campagna elettorale in corso per le imminenti elezioni politiche del 25 settembre. Per questo il Covesap vuole richiamare l’attenzione di elettori, elettrici e della politica tutta sulla fragilità del nostro prezioso Servizio Sanitario e su cosa sia necessario fare per superare le difficoltà.

Per questo motivo la manifestazione veneziana, che inizierà allo slargo Esedra di via Garibaldi alle 11 con “Spacco il vetro”, performance teatrale per evidenziare le difficoltà della sanità pubblica in veneto, con testo a cura del Comitato Area Berica e le voci di Betty Viscardi e Luca Bagnoli.

Successivamente CoVeSap presenterà le proprie proposte attraverso un documento che si rivolge direttamente a candidati e candidate di tutte le forze politiche, elencando le riforme che non possono più essere rimandate se si vuol tenere in piedi il Servizio Sanitario pubblico.

“Cinsuderiamo – dice CoVeSap – non più derogabile la destinazione alla sanità pubblica del veneto di un finanziamento adeguato, che permetta di fare un intervento massiccio sul personale e di fermare le varie forme di privatizzazione in corso.

È indispensabile poi una riorganizzazione della rete ospedaliera che risponda meglio ai bisogni della popolazione, specie per chi vive in zone periferiche, e finalizzare i fondi del PNRR alla ricostruzione di un ruolo forte dei Distretti Socio Sanitari e della Medicina del Territorio, riprendendo la gestione pubblica e diretta di Case e Ospedali di Comunità e Assistenza Domiciliare.

Devono essere inoltre sviluppati i servizi territoriali dedicati ai minori, alla famiglia, alla disabilità, alle dipendenze, agli anziani, ed in particolare colmate le gravi carenze dei servizi per la salute mentale.

Si deve tornare ad investire nella prevenzione – prosegue CoVeSap -, rafforzando quei servizi che abbiamo visto essere strategici nella gestione delle pandemie, ma anche tutti gli interventi di promozione della salute, integrando le politiche sanitarie con quelle ambientali.

Occorre infine riequilibrare il rapporto tra Stato-Regioni-Enti Locali. L’eccessiva concentrazione di ruoli a carico delle Regioni causa attualmente una mortificazione delle comunità locali e notevoli diseguaglianze nei servizi alla popolazione, quest’ultime facilmente soggette ad ulteriori incrementi se dovessero andare in porto i progetti di Autonomia differenziata, come chiesto da alcune regioni.

In sintesi – conclude CoVeSap -, chiediamo il recupero dello spirito autentico della legge 833/78, istitutiva del Servizio Sanitario Nazionale, che prevede la realizzazione di un servizio Sanitario pubblico, universalistico, gratuito, equo ad accessibile a tutti e tutte”.