Sanità veneta, accordo Regione-sindacati. Lanzarin: “Più soldi per il personale”

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Manuela Lanzarin, assessore a sanità, famiglia, servizi sociali
Manuela Lanzarin, assessore a sanità, famiglia, servizi sociali

La Giunta Regionale, con una delibera proposta dall’Assessore alla Sanità e Sociale Manuela Lanzarin, ha approvato oggi il verbale di confronto sottoscritto il 25 agosto 2020 dall’Assessore, dal direttore dell’Area sanità e sociale e dalle organizzazioni sindacali della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria, con il quale sono state concordate linee generali di indirizzo nei confronti delle aziende del Servizio Sanitario Regionale su una serie di materie individuate dal vigente contratto collettivo nazionale di lavoro dell’Area Sanità. Tra le altre, si sono concordate indicazioni in materia di libera professione, di prestazioni aggiuntive dirette al contenimento delle liste di attesa e di sistemi di valutazione dei dirigenti.

Sono stati fissati anche criteri e modalità di riparto alle predette aziende delle risorse previste da una legge dello Stato (art. 1, commi 435 e 435-bis della L. 205/2017), per attenuare parzialmente gli effetti del blocco delle risorse del trattamento accessorio stabilito dalle pregresse disposizioni legislative nazionali. In particolare, si prevede che tali risorse, ammontanti per il 2020 a circa 4 milioni di euro al lordo degli oneri riflessi (ma che negli anni successivi saranno nettamente più elevate fino a raggiungere circa 15 milioni di euro nel 2026) siano distribuite in un’ottica prevalentemente perequativa in modo da attribuire somme più consistenti a quelle aziende nelle quali i fondi contrattuali, che finanziano la retribuzione accessoria della dirigenza medico-veterinaria e sanitaria, sono, in termini di valore medio pro capite, più bassi rispetto alla media regionale.

“E’ un accordo molto significativo – spiega Lanzarin in un comunicato esprimendo la sua soddisfazione – che, oltre a garantire maggiori risorse per il personale, e a omogeneizzare l’applicazione di alcuni importanti istituti contrattuali, consolida un sistema di relazioni sindacali a livello regionale per arrivare a soluzioni condivise delle problematiche esistenti, in funzione della realizzazione degli obiettivi della programmazione regionale”.

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