Sanità Veneto, accordo per stabilizzare personale assunto durante la Pandemia

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Nursing up stabilizzare personale
Infermieri

C’è l’accordo per stabilizzare il personale sanitario assunto nel corso della Pandemia da Covid. Lo si apprende da un comunicato stampa della Giunta della Regione del Veneto che ragguaglia circa i dettagli di questa intesa molta attesa.

“La Regione Veneto e i sindacati del comparto sanità, FP CGIL, CISL FP, UIL FPL, FIALS e NURSING UP, hanno sottoscritto un accordo per la definizione dei criteri per l’applicazione delle disposizioni in materia di stabilizzazione del personale precario del ruolo sanitario e socio sanitario e di reinternalizzazione dei servizi appaltati.

Con questo importante accordo – fa notare l’Assessore alla Sanità Manuela Lanzarin – le parti hanno espresso la comune volontà di consolidare il percorso di potenziamento degli organici del Servizio sanitario regionale, sia per far fronte ad una eventuale recrudescenza della pandemia da Covid 19, sia per proseguire con le attività di recupero delle prestazioni non erogate e delle liste di attesa, nonché, in una prossima prospettiva, in funzione dell’implementazione e lo sviluppo del modello di sanità territoriale”.

E’ stata anche condivisa la necessità di stabilizzare il personale sanitario e socio sanitario che ha svolto attività nel periodo pandemico, considerando a tal fine importante definire regole omogenee per i percorsi di stabilizzazione attivati dalle aziende ed enti del Ssr.

Importante anche dare piena applicazione presso le Aziende Sanitarie ai percorsi di internalizzazione/reinternalizzazione di servizi sanitari esternalizzati già previsti dalle norme nazionali, utilizzando quanto consentito dall’art. 1, comma 268, lett. c) della legge n.234/2021.

Sono previste assunzioni dirette, senza alcuna procedura selettiva, per il personale sanitario e socio sanitario assunto a tempo determinato tramite procedure concorsuali/selettive e che abbiamo maturato al 30 giugno 2022 almeno 18 mesi di servizio anche non continuativi, di cui almeno sei nel periodo tra il 31 gennaio 2020 e il 30 giugno 2022.

È stato quindi previsto che le aziende sanitarie debbano presentare alla Regione progetti di internalizzazione dei servizi sanitari e socio sanitari laddove le attività esternalizzate possano essere espletate all’interno delle aziende con minori costi e assicurando livelli di qualità e appropriatezza pari o superiori a quelli delle strutture esterne, dando priorità all’internalizzazione dei seguenti servizi  in relazione alla rilevanza dei livelli assistenziali che gli stessi sono chiamati  a garantire.

In tale ipotesi le aziende potranno procedere, tramite Azienda Zero, all’espletamento di procedure di concorso pubblico, riservando fino al 50% dei posti, riconducibili a profili del ruolo sanitario o socio–sanitario, al personale già in servizio presso le strutture esterne.

La Regione e le organizzazioni sindacali attiveranno un tavolo di confronto periodico per la verifica dell’attuazione dell’intesa e per la soluzione di eventuali criticità applicative. Analogo tavolo di confronto sarà attivato a che a livello aziendale”.