“Per un’impuntatura decennale ed inspiegabile, la cui infondatezza è stata stabilita dalla recente sentenza della Corte d’Appello di Venezia, la Regione Veneto sta facendo un danno discriminatorio che paghiamo tutti con uno spreco inaccettabile di risorse. Quel diniego, ai cittadini extra UE a carico di cittadini italiani, del diritto di iscrizione al sistema sanitario nazionale se non previo pagamento di cifre salatissime che vanno dai 1.500 ai 2.000 euro, va definitivamente cancellato”.
A dirlo le consigliere regionali del Pd veneto, Francesca Zottis e Anna Maria Bigon, su un tema che pone al centro dell’attenzione il trattamento in Sanità dei cittadini Extra Ue.
“È dal 2012 che il Veneto si rifiuta di deliberare la ratifica di un accordo Stato-Regioni che consente a questi cittadini di ottenere il diritto di iscrizione obbligatoria e di vedersi riconosciuti pari diritti in ambito di servizi e cure sanitarie”, affermano le due consigliere dem, rispettivamente vicepresidente del Consiglio e vicepresidente della commissione regionale sanità. “Adesso arriva questa sentenza di condanna al risarcimento di due persone che rappresenta un precedente e che apre la strada ad altre richieste di restituzione di denaro, ingiustamente preteso dalla Regione. Insomma, ormai il danno, umano e finanziario, è stato fatto. Cosa attende la Giunta per fare una marcia indietro che è dovuta e sacrosanta? O dobbiamo attenderci, per pura impuntatura che sfiora l’ideologico, di andare avanti per altri anni con questo spreco?”.