Sul tema della Sanità di Vicenza interviene la consigliera regionale Elena Ostanel di il Veneto che vogliamo, evidenziando in particolare come ai Ferrovieri quattromila cittadini siano sprovvisti del medico di base.
La consigliera critica la scelta di centralizzare in Azienda Zero il sistema sanitario, perdendo di vista così le reali esigenze dei cittadini e favorendo la sanità privata.
“Proprio come nel caso vergognoso e paradossale del quartiere Ferrovieri di Vicenza – dice – che, dietro il paravento edilizio della palazzina per la medicina di gruppo di via Fincato da risistemare, cela un disastro organizzativo che toglie il medico di base a circa quattromila utenti.
Numerosi vicentini mi hanno girato le lettere, su carta intestata dell’Ulss 8 Berica, che sono arrivate nelle loro case a metà aprile. Comunicazioni che annunciano che, data la nota carenza di medici e vista la impossibilità di individuarne uno per un incarico provvisorio, si possono rivolgere al presidio della guardia medica di via Mentana, che dista oltre 4 chilometri. Una doccia fredda inaccettabile, un grattacapo logistico e di ordine pratico che per qualsiasi famiglia con figli o per una persona anziana equivale a un problema davvero enorme”.
La consigliera Ostanel aggiunge: “La nota carenza di medici di base di cui parla la letterina dell’Ulss Berica non arriva da Marte: non è improvvisa né misteriosa. Nonostante i silenzi e gli slalom di Zaia e dell’assessora Lanzarin, infatti, i numeri da anni parlano fin troppo chiaro: al finanziamento della sanità pubblica italiana mancano almeno 50 miliardi di euro, per avere un’incidenza media sul PIL analoga agli altri paesi EU.
Il Veneto – spiega Ostanel – è la seconda peggiore regione italiana, dopo la Lombardia, per presenza di medici di base in rapporto alla popolazione. Continua ad allungarsi la lista delle cosiddette zone scoperte, specie nelle periferie regionali, ma adesso il problema comincia a farsi scottante anche nei capoluoghi, come ben sanno ai Ferrovieri di Vicenza”.