Sarcedo, carabinieri intervengono per lite tra fratelli e trovano due bombe nel capannone

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Sarcedo CC sequestro capannone
CC sequestro capannone Sarcedo

Nella serata di sabato 30 ottobre è giunta una chiamata al 112 nella quale l’interlocutore richiedeva l’intervento dei Carabinieri per l’ennesima lite tra lui ed i fratelli abitanti a Sarcedo. L’equipaggio della radiomobile, già impegnato nei servizi di prevenzione e repressione dei reati, giunti immediatamente in via Barcon di Sarcedo si trovava davanti M. J., che aveva effettuato la chiamata, e il fratello, tra i quali non corre buon sangue da diverso tempo. I militari quindi raccoglievano tutte le informazioni fornite dai contendenti per cercare di dirimere la lite quando ad un certo punto, mentre i due continuavano ad ingiuriarsi tra loro, uno dei testimoni presenti in loco riferiva ai carabinieri che J. deteneva nel vicino capannone di proprietà due bombe.

A quel punto i militari, dopo aver chiesto il rinforzo dell’altra pattuglia di Breganze, facevano scattare una perquisizione alla ricerca di armi. Qui, dopo un’attenta ricognizione dei luoghi, i militari rinvenivano dentro una grossa botola presente nello stesso capannone, due ordigni bellici da mortaio di grandi dimensioni e precisamente: quello più grosso calibro 210 mm della lunghezza di 70 centimetri mentre l’altro, lungo 60, calibro 120, entrambi potenzialmente pericolosi e risalenti alle due guerre mondiali.

Immediatamente è scattata la messa in sicurezza di tutta la zona residenziale a Sarcedo ponendo sotto sequestro l’intero capannone dove sono stati rinvenuti gli ordigni con l’apposizione dei sigilli. Dalle prime indagini è altresì emerso che quegli ordigni pare che siano stati lì accantonati quarant’anni prima, quando l’immobile era già di proprietà dell’87enne M. V., ora usufruttuario dell’immobile e padre dei due contendenti.

A quel punto ai militari non è rimasto che procedere all’arresto dell’anziano e del figlio i quali dovranno rispondere di detenzione illegale di munizionamento da guerra. I due congiunti, fino a questa mattina, così come disposto dalla dottoressa Alessia LA PLACA, P.M. di turno presso la procura vicentina, sono rimasti agli arresti domiciliari presso le proprie abitazioni. Poche ore fa, negli uffici della caserma di via Lavarone, si è tenuta l’udienza in cui il giudice del tribunale ha convalidato l’arresto gli stessi rimettendoli in libertà. Nel frattempo gli ordigni bellici e l’immobile sequestrato resteranno a disposizione dell’Autorità Giudiziaria fino al termine delle indagini, mentre ai Carabinieri della Compagnia di Thiene, con uno straordinario impiego di uomini e mezzi, rimarrà il compito di vigilare sugli stessi in attesa dell’intervento degli artificieri del Reggimento Guastatori Paracadutisti “Folgore” di stanza a Legnago (VR) che, generalmente, vengono interessati in questi casi, per accertare la pericolosità e la successiva messa in sicurezza dei due proiettili di artiglieria.