Sarego in 3D: corso base sulle stampanti

135
necropoli sarego
necropoli sarego

Un corso base sulle stampanti 3D e le loro applicazioni nelle imprese e nel lavoro, promosso dal Comune in collaborazione con Confartigianato

Età prevalente: 30 anni circa. Segni particolari: interesse per le innovazioni tecnologiche.

Sono i 25 partecipanti al corso base in stampanti 3D promosso dall’Assessorato alle Politiche Giovanili del Comune di Sarego in collaborazione con il mandamento di Lonigo della Confartigianato, che ha finanziato per il 50% l’iniziativa.

Iniziato lo scorso 16 ottobre, il corso si articola in cinque appuntamenti, per un totale di 15 ore, il mercoledì sera presso la sala civica di via Valle a Sarego.

Tenute dai docenti Daniele Valerio e Edoardo Rasia, della società 3DVicenza, le lezioni diffondono le nozioni fondamentali della “manifattura additiva” tridimensionale, focalizzata in particolare sulla cosiddetta tecnologia “a filamento”.

“L’iniziativa è nata con un questionario per capire chi e perché è interessato alle applicazioni delle stampanti 3D, dai grafici creativi agli artigiani – riferisce l’Assessore Manuela Luzi -. È nato così questo corso base, utile per capire come funziona il software di una stampante e come si progetta in 3D. All’inizio avevamo 20 posti a disposizione, che sono stati prenotati in due giorni, poi abbiamo allargato la partecipazione a 25 persone.”

“Lo scopo del corso, per chi vi partecipa, è capire come sfruttare questa tecnologia all’interno della propria azienda o per la propria mansione lavorativa – spiega Daniele Valerio, che di 3DVicenza è il titolare -. La tecnologia 3D è utilizzata in diversi settori produttivi, non solo per fare prototipazione ma anche per migliorare i processi produttivi tradizionali, creando dime, maschere e manipolatori. L’obiettivo è quindi far capire le applicazioni delle stampanti 3D in ambito professionale.”

“Vorremo iniziare a fare corsi più tecnici sulle tecnologie nuove – conclude l’Assessore Luzi -. C’è tantissima domanda, ma c’è poca offerta e ci sono poche risposte sul territorio. Nel futuro l’idea è di proporre dei corsi avanzati su altre attività dedicate al mondo del lavoro e della tecnologia.”