Satira Pennacchi e Balasso, M5S: “Zaia la scambia per offesa. E se stesso per il popolo veneto”

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“Zaia è riuscito a inventarsi il reato di vilipendio al governatore, ma se fosse per lui rivendicherebbe la lesa maestà”. È quanto affermano tramite una nota i Consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle Jacopo Berti, Erika Baldin, Manuel Brusco e Simone Scarabel che aggiungono: “Ci sarebbe da ridere, se non ci trovassimo dinanzi a una deriva tragica del potere. Ormai Zaia non solo chiede la testa, ma perfino l’intervento della magistratura se in uno spettacolo teatrale si fa satira nei suoi confronti.

Confonde la satira con l’offesa e soprattutto identifica se stesso con i veneti. Al nostro governatore bisogna ricordare che anche Andrea Pennacchi, Natalino Balasso e i loro spettatori ed estimatori sono veneti, in Veneto vivono e del Veneto sono rappresentanti nella vita di ogni giorno. Ma quello di Zaia è un brutto e antico vizio di chi vive la politica come esercizio di potere, come regime.

È un classico dei regimi, grandi come piccoli, forti come deboli, prendersela con chi fa cultura ed esprime libero pensiero con lo strumento dell’arte, minacciare e intimorire. La magistratura ha ben altro di cui occuparsi, anche in Veneto. La mafia, la corruzione, i crimini ambientali.

Queste sono le cose che offendono i veneti, caro Zaia, non i bravi autori teatrali, liberi che invece rappresentano una delle parti migliori di ogni comunità sana”.

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