Sbarchi, Davide Giacomin (capogruppo Pd Vicenza): “Il Viminale ne conferma 100.000 al 14 agosto, realtà smentisce narrazione del centro destra alle politiche”
I dati diffusi dal Viminale nei giorni scorsi, che confermano oltre 100.000 sbarchi di migranti dal 1° gennaio al 14 agosto, dimostrano ancora una volta come la realtà dei fatti si sia incaricata di smentire la narrazione fatta dal centro destra durante la campagna elettorale delle ultime politiche: lo sostiene Davide Giacomin, capogruppo del Pd in Consiglio Comunale di Vicenza, nella nota che pubblichiamo.
Fino ad ottobre dello scorso anno Meloni e Salvini proclamavano che il loro governo avrebbe risolto il problema in un batter d’occhio, addirittura con il blocco navale come ricordato oggi anche dall’eurodeputato Da Re: il risultato è che quest’anno siamo davanti ad un numero record di sbarchi e che la gestione dei richiedenti asilo su tutto il territorio nazionale è in preda al caos. I numeri parlano chiaro, continua Giacomin: sono 101.386 i migranti arrivati in Italia dall’inizio dell’anno a oggi, nello stesso periodo del 2022 erano sbarcati 48.940 migranti, mentre erano 34.556 nel 2021.
Si può parlare, senza rischio di smentita, di un fallimento totale del Governo e di un tradimento assoluto delle promesse elettorali.
Assistiamo addirittura al rischio del ritorno degli hub nelle città e nei comuni della Provincia, con grandi concentrazioni di migranti tutti nelle stesse strutture, come scuole ed ex caserme. Il modello degli hub rischia di portarci al disastro: senza dare alcun tipo di formazione linguistica e senza un percorso di formazione a scopo di inserimento lavorativo, il risultato è che i richiedenti asilo cui sarà accordata la possibilità di restare in Italia non avranno né gli strumenti linguistici né quelli professionali per avere la possibilità di integrarsi. E purtroppo, sappiamo tutti quali sono i rischi connessi alla mancata integrazione.
Ma dalle difficoltà possono nascere le opportunità – conclude il capogruppo del Pd a Vicenza -, basta avere idee e volontà di occuparsi della questione: ad esempio, alla luce della grande mancanza di manodopera delle imprese del nostro territorio, questi flussi migratori possono essere un’opportunità nel breve e medio periodo. Per fare questo però serve attivare presto percorsi di formazione professionale e insegnamento linguistico, in rapporto con le associazioni di categoria. È tempo che il Governo batta un colpo e non lasci i territori abbandonati a loro stessi.
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