Sblocco dei licenziamenti, Camani (vice capogruppo PD regione Veneto): “Necessario un tavolo Regione-sindacati-associazioni datoriali”

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Vanessa Camani, vicecapogruppo del Pd In Consiglio regionale del Veneto
Vanessa Camani, vicecapogruppo del Pd In Consiglio regionale del Veneto

Un tavolo permanente tra Regione, sindacati e associazioni datoriali per monitorare in modo costante l’andamento del mercato del lavoro, capire in tempo reale come e dove intervenire per sostenere sia le imprese che l’occupazione. È la proposta che arriva dal Partito Democratico, con una risoluzione presentata dalla vice capogruppo in Consiglio regionale Vanessa Camani. “Dobbiamo lavorare per agevolare la ripartenza e tornare a crescere dopo un anno e mezzo terribile. L’accordo raggiunto a Palazzo Chigi, con cui sono stati messi dei paletti allo sblocco dei licenziamenti ed estesi gli ammortizzatori sociali senza oneri a carico delle imprese, è un passo in avanti, che conferma l’importanza del dialogo nel trovare gli strumenti più efficaci per affrontare le situazioni di difficoltà. Crediamo che il messaggio nazionale debba essere poi calato anche su scala territoriale, non possiamo farci trovare impreparati di fronte agli scenari dei prossimi mesi”. Secondo i numeri Inps, nel 2020 in Veneto la cassa integrazione a zero ore rappresentava meno del 10% del totale, dato che si è ulteriormente ridotto nei mesi successivi; in base all’ultimo report mensile, a maggio 2021 sono state autorizzate 1,1 milioni di ore di Cig, -95% rispetto agli oltre 26 milioni del 2020, mentre la cassa in deroga è scesa da 17 a 7 milioni, -60% e l’accesso ai fondi di solidarietà da 47,7 milioni di ore nel 2020 a 13,7 milioni (-71), comunque al secondo posto in Italia dietro la Lombardia.

“Per questo – sottolinea la consigliera Camani – sarebbe importante attivare il tavolo quanto prima. Tra i compiti, anzitutto, quello di monitorare in maniera costante e puntuale l’andamento delle necessità occupazionali, così come delle situazioni di crisi aziendali, per poterle gestire al meglio, non solo dal punto di vista degli ammortizzatori sociali, augurandoci di arrivare a breve a una riforma nazionale che allarghi le tutele e sia in grado di rispondere in maniera migliore ai cambiamenti del mondo del lavoro. Al tempo stesso occorre ripensare e rilanciare le politiche di sostegno alle imprese e le politiche attive per la formazione continua e permanente del personale. È una sfida ineludibile che richiede un impegno propositivo di tutte parti in causa, Regione inclusa”.