“Ancora una volta le cronache mostrano la miseria e lo sfruttamento diffuso nel Veneto Felix di Luca Zaia” afferma in un comunicato Paolo Benvegnù, segretario regionale del Partito della Rifondazione Comunista dopo lo scandalo di sfruttamento del lavoro scoperto dalle Fiamme Gialle di Schio a Posina. “Dopo le ben note vicende di Grafica Veneta e della Fincantieri di Marghera, un’ altra realtà della magnificata imprenditoria Veneta mostra la faccio diffusa dello sfruttamento e del caporalato” prosegue Benvegnù.
“Accade perfino in una piccola realtà come Posina, piccolo paese ai piedi delle Prealpi Vicentine, in una azienda di imbottigliamento di acque minerali che tutti pensavano corretta ed in regola con le norme vigenti. Non accade per caso, non sono eccezioni in una realtà altrimenti virtuosa , sono la manifestazione della logica dominante dello sfruttamento, della condizione di precarietà diffusa e crescente nel mondo del lavoro”.
“La stessa che ci porta quasi quotidianamente nella cronaca la catena insostenibile delle morti sul lavoro. C’è una sola possibilità che ci e’ data per uscire da questa situazione inaccettabile. Rispondere con la mobilitazione e la lotta. Ancora una volta come Rifondazione Comunista faremo la nostra parte. Rompere la gabbia della precarietà – conclude il segretario veneto di Rifondazione -. Abrogare la Bossi Fini e il job’s act”.