Schio, Alex Cioni, portavoce di PrimaNoi rivolge un appello ai Sindaci della Val Leogra, in occasione del IV Novembre

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Domenica ricorre il Centenario della vittoria dell’Italia nella Prima Guerra mondiale che sancì il ritorno di Trieste e di Trento alla Madre Patria dopo più di tre anni di conflitto che insanguinò l’Europa intera in quella che possiamo definire la prima guerra civile europea. Furono anche anni nei quali migliaia di uomini si distinsero tra eroismi e sacrifici immensi proprio qui tra i nostri monti; dal monte Novegno al Priaforà fino al Pasubio, divenuto poi quest’ultimo montagna Sacra alla Patria.
Il portavoce del comitato PrimaNoi Alex Cioni, rivolge un appello alle autorità che domenica celebreranno quegli avvenimenti. L’appello è rivolto in particolare al sindaco di Schio e dei Comuni di tutta la Val Leogra.
“Mi permetto di invitare le Autorità comunali scledensi e della Val Leogra tutta, di celebrare l’anniversario nel rispetto dei Caduti ripulendolo quindi dalle valutazioni di natura storico politica che poco o nulla c’entrano con quegli avvenimenti. Il 4 Novembre di cento anni fa, l’Italia vinceva la Grande Guerra ed iniziava il suo percorso di rigenerazione come nazione. Non si tratta di celebrare la vittoria di un nazionalismo su un altro, sarebbe sbagliato e fuorviante, come sarebbe sbagliato fare un elogio alla guerra tout court, ma allo stesso modo sarebbe sbagliato e offensivo dare fiato alle trombe di un pietismo pacifista che risulterebbe stucchevole e ipocrita, senza considerare che risuonerebbe volgarmente irrispettoso nei confronti delle migliaia di ragazzi che combatterono e morirono espletando fino in fondo al dovere che furono chiamati a compiere per difendere gli interessi della Patria”.
Per gli appartenenti del comitato, il Centenario deve essere l’occasione per “riprendersi la Vittoria come elemento primordiale funzionale al concetto di appartenenza, custodendo e trasmettendo il sacrificio dei tanti connazionali che hanno donato la vita alla Patria”. E aggiungono: “Il 4 novembre, nell’epoca del globalismo apolide e sradicante, torni ad essere la festa condivisa di un popolo e di una Nazione. I nostri figli devono sapere che l’Italia non è stata soltanto la terra dei mafiosi e dei corrotti, ma anche quella degli slanci generosi e dei sacrifici esemplari, dei confini sacri e del sangue versato, dei miti condivisi degli eroi immortali”. Il comitato si rivolge poi alla cittadinanza tutta con un invito per l’esposizione della bandiera italiana:”Dalle finestre o dai balconi delle vostre case esponete il tricolore come segno tangibile e concreto di vicinanza e di rispetto verso i Caduti e verso le nostre forze armate, oltre che come segno di riconoscimento dei valori di unità nazionale per i quali cento anni fa migliaia di italiani combatterono fino all’estremo sacrificio”. Un invito che il comitato auspica sia fatto proprio anche dal Sindaco di Schio e dei Comuni limitrofi.