Schio. Bimba fugge al controllo della mamma e rischia di cadere nel Leogra: salvata dai vigili del fuoco e dai Carabinieri

312
bimba rischia di cadere nel torrente Leogra
L'Intervento dei vigili del fuoco per salvare la bambina che rischiava di essere trascinata via dalle acque del Leogra

Si è sfiorato un altro dramma a Schio questa mattina sul ponte di Magrè tra via Trento e Trieste: i vigili del fuoco sono intervenuti per soccorrere una bambina che, dopo essere scivolata dalla strada, si trovava pericolosamente a ridosso delle acque del torrente Leogra, rischiando di essere trascinata via dalla piena.

leogra bambina salvata
Una fase dell’intervento di salvataggio

L’episodio – analogo a quanto avvenuto ieri 17 aprile a Torri di Quartesolo con protagonista una ragazza scivolata dall’argine del Tesina –  è avvenuto intorno alle 9.40. La bambina, secondo una prima ricostruzione, si trovava con la madre all’interno di un laboratorio analisi nei pressi del ponte. Ad un certo punto, eludendo la sorveglianza della mamma, si è allontanata e poco dopo, probabilmente a causa del terreno ancora viscido per la pioggia caduta nelle ultime ore, è scivolata pericolosamente fino a ritrovarsi a ridosso delle acque del Leogra, particolarmente impetuose viste le recenti precipitazioni. Un passante ha dato l’allarme e si sono attivati i soccorsi. L’intervento dei vigili del fuoco è stato condotto congiuntamente ai carabinieri subito giunti sul posto. I soccorritori hanno raggiunto la bambina attraverso una serie di gradoni, riuscendo ad afferrarla, mentre la squadra ha predisposto un paranco per il recupero dall’alto. Una volta messa in sicurezza, la bambina è stata coperta col maglione di uno dei soccorritori e una metallina per proteggerla dal freddo.
Successivamente, un operatore speleo-fluviale dei vigili del fuoco ha completato il salvataggio, affidandola poi al personale del Suem, che l’ha trasportata all’ospedale di Santorso per ulteriori accertamenti.
Nel frattempo, l’elicottero Drago 149, già operativo nella zona della valle dell’Agno, era stato dirottato sul luogo dell’intervento, così come i sommozzatori, pronti a fornire supporto se necessario. Fortunatamente il loro intervento non è stato richiesto e sono potuti tornare alle ricerche delle due persone disperse a Valdagno, concluse purtroppo nel modo più drammatico.