Schio, Comune chiede le chiavi dello stabile ad Arcadia. Centro sociale rilancia con “resistenza nello spazio”

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centro sociale Arcadia Schio
centro sociale Arcadia Schio

“Dopo mesi di silenzio da parte dell’amministrazione sulla questione Arcadia, tramite una comunicazione inviata dall’avvocato del comune via pec, ci viene richiesto un incontro per la consegna delle chiavi dello stabile in via Lago di Tovel 18”. Lo annunciano in una nota i militanti del centro sociale Arcadia di Schio, il cui contratto di locazione scade il 31 marzo, ma che denuncia una mancata volontà di dialogo da parte della giunta Orsi e annuncia di voler proseguire l’attività.

“Sempre tramite pec, rispondiamo che saremmo stati disponibili a tale incontro oggi, sabato 20 marzo 2021 alle ore 15:00, richiedendo la presenza del Sindaco Valter Orsi e della Vicesindaca Cristina Marigo. Come sempre si è comportata l’amministrazione negli ultimi mesi nei nostri confronti nessuna risposta, né un sì, né un no, né un forse – prosegue la nota del centro sociale -. Altra figura istituzionale non pervenuta l’Assessora alla cultura e alle politiche giovanili Barbara Corzato. Come avevamo annunciato, ci siamo presentati in Comune, portando con noi parte di quello che è stata Arcadia nell’ultimo anno caratterizzato dalla pandemia: abbiamo portato vestiario e generi di prima necessità, simbolo della straordinaria raccolta in favore dei migranti della rotta balcanica, e generi alimentari a simboleggiare il sostegno dato a decine di famiglie che si sono rivolte al Banco Solidale Alto Vicentino in questo periodo di ristrettezza economica causato dalla pandemia. Abbiamo portato con noi anche casse e microfoni per sottolineare quelle attività musicali e culturali che abbiamo prodotto negli anni e che in quest’ultimo anno non abbiamo potuto portare avanti”.

“Al nostro arrivo il comune era chiuso, gli “amministratori”, come sempre non pervenuti.
Un comportamento inaccettabile nei confronti di un’associazione e di una realtà che da più di dieci anni produce eventi, cultura, socialità, solidarietà, e che ha versato, grazie al lavoro degli attivisti, decine di migliaia di euro nelle casse comunali. Oggi abbiamo ribadito di fronte a questa amministrazione, incapace di gestire politicamente la chiusura di uno spazio sociale, che un’idea di città, una visione di futuro non si può liquidare con un semplice atto amministrativo come la scadenza di un contratto di locazione. La nostra esperienza va avanti – annuncia Arcadia –  ed il 1° Aprile ci troverete al centro sociale Arcadia a fare quello che abbiamo sempre fatto: cultura, socialità, solidarietà. Con oggi comunichiamo anche che partirà a breve “ARCADIA RESISTE NELLO SPAZIO” una campagna di sostegno per le spese che, causa il perdurare delle restrizioni dovute all’emergenza sanitaria, non possono essere sostenute mediante le attività che fino ad ora abbiamo messo in campo per autofinanziarci”.