Schio, lavoratori in nero nel fast food: denunciato e multato datore di lavoro. All’opera anche un minorenne

695
Gdf di Vicenza fast food schio Affari con i Casalesi
Carnevale di Venezia, plauso di Zaia al sequestro di 182mila prodotti non sicuri da parte della Guardia di Finanza

Fast food con lavoratori in nero a Schio. La Guardia di finanza ha denunciato il datore di lavoro: tutte le persone impiegate nel locale del centro storico, compreso un minore, erano senza contratto. Il minore non era stato nemmeno sottoposto a visita medica per l’idoneità al lavoro e due uomini sono risultati irregolari sul territorio nazionale.

“Pertanto – spiegano le fiamme gialle -, il titolare del fast food di Schio è stato segnalato all’Ispettorato Territoriale del Lavoro per l’adozione del provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale e per la successiva irrogazione di sanzioni amministrative quantificabili, nel minimo, in oltre 15.600 euro

In merito all’impiego dei lavoratori stranieri senza permesso di soggiorno, è stata inoltre redatta apposita comunicazione di notizia di reato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Vicenza, con la quale sono stati deferiti sia il titolare dell’attività, per impiego di manodopera clandestina, che i due lavoratori per soggiorno illegale nel territorio dello Stato.

L’attività svolta – aggiunge la Guardia di Finanza – si inquadra nella più ampia azione condotta per individuare situazioni di sfruttamento di manodopera, oltre a costituire una grave forma di concorrenza sleale nei confronti degli operatori economici onesti e rispettosi della legalità, rappresentano principalmente un danno in capo ai lavoratori stessi, ai quali, infatti, non vengono riconosciuti i basilari diritti previsti dalla legge.

Le attività operative a tutela dei lavoratori e degli onesti imprenditori, soprattutto del settore della ristorazione e della ricettività, sono stati implementati dal Comando Provinciale delle Fiamme Gialle beriche proprio in occasione del periodo estivo.

Si rappresenta che la misura è stata adotta d’iniziativa da parte di questa polizia giudiziaria e che, per il principio della presunzione di innocenza, la colpevolezza delle persone sottoposte ad indagini in relazione alla vicenda sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna”.