Nel tardo pomeriggio di sabato 18 luglio i militari dell’Aliquota Radiomobile erano intervenuti a Schio, in un’abitazione di Via Gualtieri, a seguito di rinvenimento di un possibile ordigno esplosivo. I proprietari, infatti, avevano trovato davanti il portone di casa un pacco bomba anonimo; portatolo all’interno e scartatolo, avevano rinvenuto all’interno quello che sembrava un rudimentale candelotto in plastica con una miccia e della polvere all’interno.
Considerando la potenziale pericolosità dell’oggetto, gli operanti avevano provveduto a far sgomberare l’abitazione e far intervenire gli artificieri, i quali avevano disinnescato l’ordigno che è stato confermato essere pieno di polvere di tritolo.
Le indagini, immediatamente esperite dai militari dell’Aliquota Operativa, hanno permesso di collegare l’atto intimidatorio del pacco bomba al figlio della coppia di residenti, un cittadino scledense di 27 anni, il quale aveva ricevuto sul proprio cellulare alcuni messaggi da un conoscente che rivendicava il gesto.
La Procura di Vicenza, subito portata a conoscenza dell’evento, ha emesso un decreto di perquisizione nei confronti dell’indagato, tale T.P., cittadino scledense cl 1967, noto pregiudicato locale, che è stato eseguito pochi giorni fa; a casa dello stesso sono stati rinvenuti ben 2 fucili, più di 6500 cartucce di vario calibro, ca. 3 mt di miccia ed un contenitore con all’interno della polvere pirica, tutti materiali detenuti abusivamente.
Quanto rinvenuto è stato pertanto sottoposto a sequestro e T.P. è stato deferito per le minacce espresse al 27enne, la fabbricazione dell’ordigno esplosivo e la detenzione illecita di armi e materiali esplosivi. Sono ancora in atto le indagini per approfondire i motivi che hanno condotto T.P. a commettere i reati di cui sopra.
Clicca qui se apprezzi e vuoi supportare il network VicenzaPiù