Schiume e morie di pesci nel Bacchiglione, Pescatori ed Europa Verde lanciano l’ennesimo allarme e puntano il dito contro il depuratore di Longara

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Bacchiglione: schiume e morie di pesci
Bacchiglione: un pesce morto

Schiume e morie di pesci: nel Bacchiglione, importante fiume che scorre anche a Vicenza, sarebbero fenomeni molto frequenti secondo l’allarme lanciato dai pescatori vicentini e da Cristina Guarda, rappresentante di Europa Verde in Consiglio Regionale del Veneto e non nuova a interessi per temi ambientali.

Da maggio ai giorni scorsi – sostengo gli ambientalisti – nel tratto di Bacchiglione nel territorio di Vicenza si registrano quotidianamente affioramenti di schiume e morie di pesci. I pescatori della zona hanno lanciato ripetutamente l’allarme.

“Noi siamo le sentinelle del fiume e non possiamo assistere inermi a quanto avviene – spiega Nicola Carli, vicepresidente club pescatori Magnagati Carp Team -. Dal 25 maggio abbiamo provveduto a due giri di analisi, riscontrando in zona del salto del Debba valori di tensioattivi e ammoniaca oltre i limiti di legge.

Carpe e siluri morti sono un brutto segnale che abbiamo girato ad Arpav: l’agenzia regionale ha risposto a mezzo stampa, dicendo che la responsabilità delle morie è della siccità in un punto dove acqua ce n’è per 8 metri di profondità”.

Da tempo si occupa attivamente della questione la consigliera regionale di Europa Verde Cristina Guarda che spiega: “Non solo ho chiesto fin dal principio alla Regione Veneto di intervenire, ma ho fatto richiesta di accesso agli atti presso Arpav: imputati principali della cattiva qualità dell’acqua sarebbero un tubo e un depuratore a Longara, qualche chilometro a monte.

Arpav fino a ieri affermava che era tutto a posto, che il problema era solo la siccità. Mentre dalle analisi fatte compiere dall’associazione risultano azoto ammoniacale di 50 quando il limite è 15. Il 7 luglio, secondo le analisi, i tensioattivi erano oltre i limiti e l’azoto nitroso a 3.8, quando il limite è 0.6. Mi domando come mai i dati Arpav negli stessi giorni dessero l’azoto nitroso a 0.22.

C’è una questione aperta relativa al Bacchiglione, che nasce puro, tanto da alimentare l’acquedotto di Padova, e dopo solo pochi chilometri è talmente inquinato da rendere impossibile la vita a pesci molto resistenti quali carpe e siluri.

Questa moria continua di pesci deve interrogare tutta la nostra comunità. Da tempo come gruppo consiliare regionale e come Europa Verde Vicenza stiamo sollecitando la Giunta ed Arpav che proprio, per coincidenza oggi in contemporanea alla conferenza stampa, diffonde un comunicato in cui si dice che una contaminazione c’è.

Chiediamo quindi un intervento straordinario di protezione e un maggiore controllo sugli scarichi. Non è sufficiente dire che è colpa della siccità. La comunicazione di Arpav va nella direzione che abbiamo sempre sostenuto: occorre una reazione.

C’era stato un bando, ora sospeso, per bypassare il vecchio e sottodimensionato impianto di depurazione, collegandolo ad uno contermine. Occorre riprendere subito quel progetto e stimoleremo Comune, Provincia e Regione perché ciò avvenga il più velocemente possibile”, conclude Cristina Guarda.