Dopo tante promesse, tante dichiarazioni, cinque progetti di legge messi nel cassetto, ora vogliamo i fatti! – è scritto in un comunicato della CISL – E per ottenerli la Cisl fa salire la pressione nei confronti dei palazzi della Regione, in particolare Ferro Fini, proclamando lo sciopero generale regionale dei 10.000 lavoratori dipendenti delle oltre 100 Ipab – Case di Riposo venete. La giornata scelta è quella di martedì 18 dicembre (così nessuno può parlare di sciopero per fare ponte), per l?intero turno di lavoro.
Marj Pallaro, segretaria regionale della FP, Funzione Pubblica Cisl, sottolinea che ?con la nostra mobilitazione chiediamo maggior riconoscimento della professionalità dei lavoratori invece del loro sfruttamento, ricordando che gli ospiti delle Case di Riposo non subiranno alcun disservizio. I lavoratori che devono garantire il servizio porteranno però una fascia al braccio per dichiarare la loro adesione ideale allo sciopero. Per gli altri l?appuntamento è a Venezia, per la manifestazione regionale davanti a Palazzo Ferro Fini?.
Alla manifestazione che prevede, in contemporanea, un presidio a Palazzo Ferro Fini e un corteo acqueo (vaporetto) dalla Stazione Santa Lucia fino ai Giardinetti di San Marco (tragitto Canale della Giudecca) parteciperanno anche delegazioni di pensionati della Cisl provenienti da tutto il Veneto; il perchè lo spiega la neo segretaria regionale della FNP Vanna Giantin ?Sono 18 anni che la Regione (peraltro sempre con la stessa maggioranza al governo) deve recepire la legge dello Stato sulla trasformazione delle Ipab in Aziende pubbliche di servizi alla persona. Diciotto anni in cui, invece, ha favorito il libero mercato concedendo accreditamenti con troppa facilità. Il risultato è ora davanti agli occhi di tutti: la quota alberghiera delle tariffe è diventata insostenibile per le famiglie ed è in aumento il numero dei ?letti freddi?, cioè i posti vuoti all’interno delle strutture”.
?Questa legge di riforma, bloccata in Commissione, la consideriamo la cruna dell?ago dell?autonomia regionale ? incalza Gianfranco Refosco ? che è esercizio effettivo e responsabile delle prerogative disponibili, specie su temi di grande rilevanza sociale. E? una questione di coerenza tra il dire e il fare: abbiamo fatto un referendum per poterc decidere più cose in Veneto e continuiamo ad amministrare il nostro patrimonio storico della solidarietà sociale con le norme di Re Umberto Primo e di Francesco Crispi!?.
MARTEDÌ 18 DICEMBRE 2018
Sciopero Generale dei lavoratori dipendenti delle Ipab-Case di Riposo del Veneto
con manifestazione regionale a Venezia
Vaporetto dei manifestanti in partenza da Venezia- Piazzale Roma Scomenzera (ore 9.30) con fermata a Tronchetto (ore 9.45).
Percorso Canale della Giudecca e arrivo a San Marco Vallaresso previsto per le 10.20.
Presidio davanti a Palazzo Ferro Fini a partire dalle ore 10.30
Di seguito, invece, il comunicato di USB:
I CITTADINI PAGANO LE TASSE PER AVERE I SERVIZI PUBBLICI NON PRIVATI.
Le strutture private non devono essere parificate a quelle pubbliche nè ricevere finanziamenti pubblici
La situazione delle IPAB nel Veneto è al limite del colasso; carenza di personale, carichi di lavoro pesanti, appalti, interi reparti affidati a cooperative che sostituiscono i dipendenti pubblici ,nessun aumento delle quote sanitarie, nessun adeguamento del contributo alle rette pagate dai familiari.
Intanto a fronte di questa agonia delle IPAB stanno furoreggiando le case di riposo private, spesso più finanziate di quelle pubbliche. Tanto che mentre le IPAB sono lasciate senza finanziamenti e sono al collasso economico, per loro l’assistenza agli anziani è un vero è proprio businness.
IN QUESTO QUADRO dovrà intervenire la legge regionale di riordino delle IPAB.
Proposta di Legge che propone la trasformazione delle IPAB in ASP o in Fondazioni private, completa autonomia dei CdA, forte accentramento e dirigismo regionale (tipo azienda zero della sanità).
Noi siamo a chiedere modifiche sostanziali a questa legge. C’è fretta di porre rimedio alla situazione di disagio che si vive nelle IPAB ma NON siamo per una legge a tutti i costi come vorrebbero altri.
LAVORATORI E CITTADINI DEVONO DIRE LA LORO SU QUESTO IMPORTANTE SERVIZIO. Chiediamo che di essere convocati nei tavoli regionali: da parte nostra abbiamo sempre difeso la concezione pubblica di stato sociale, perché riteniamo che solo in questo modo si possano garantire i diritti sanciti dalla costituzione in campo di salute e dare dignità agli ospiti di tali strutture. Negli anni scorsi ci siamo opposti a qualunque tentativo di mettere a libero mercato un pezzo così importante del servizio pubblico nel Veneto.
Combatteremo duramente qualunque tentativo, come si sottintende dalla legge regionale depositata, di privatizzare i posti letto ed il personale di questi enti. Vogliamo lavoro e stato sociale valido, non vogliamo invece offrire il fianco ad un libero mercato che fa solo del profitto la sua ragione di essere e non certo il fornire assistenza e dignità agli anziani della regione.