Adesione al 100% allo sciopero da parte dei lavoratori della FedEx berica di Montecchio Maggiore (Vicenza) e ottimi risultati su tutto il territorio veneto e nazionale ed europeo. Oggi si è svolto lo sciopero di una giornata da parte dei lavoratori di FedEx in tutta Europa per protestare contro i 2000 esuberi che ha annunciato il management della multinazionale delle spedizioni che ha sede a Memphis nel Tennesee (USA). Di questi 206 gli esuberi fissati per l’Italia.
Oggi al sit-in in via Sudiro in zona industriale a Montecchio Maggiore erano presenti la segretaria generale di FILT Cgil Giovanna Manuzzato, il segretario Filippo Rossi e una quindicina di lavoratori. “La nostra sede di FedEx è aperta da circa 20 anni e ci occupiamo di spedizioni internazionali (via aerea)- afferma Nicola Folloni, RSA di FedEx Montecchio M. -. La qualità del nostro lavoro è sempre stata alta, la clientela è esigente, e da Montecchio parte un camion ogni giorno per lo scalo merci aeroportuale di Milano-Malpensa”.
“I problemi occupazionali sono iniziati nel 2018 dopo l’acquisizione da parte della multinazionale dell’olandese TNT – spiega Folloni – per la volontà da parte di FedEx di entrare anche nel settore delle spedizioni su gomma. Purtroppo il gruppo dei Paesi Bassi ha portato inizialmente uno squilibrio finanziario tale da dover rivedere l’organizzazione. Ma mentre in altri paesi europei i “cantieri” originari di FedEx e quelli di TNT hanno trovano una buona riorganizzazione con situazioni di crisi occupazionale al minimo, in Italia vi sono stati dei problemi sin da subito a livello organizzativo-occupazionale: per esempio il “customer service” è stato trasferito totalmente in Albania. Noi a Montecchio e i colleghi dell’ex TNT di Altavilla pur essendo dipendenti della stessa azienda di fatto siamo due realtà diverse con organizzazioni del lavoro diverse”.
“E ora ci troviamo al terzo giro di esuberi dal 2018 e siamo preoccupati”, conclude Folloni.
I segretari FILT Cgil presenti oggi al presidio assicurano che la professionalità della ventina di lavoratori di Montecchio Maggiore è alta ed è molto difficile che l’azienda possa rinunciare a loro, ma c’è il rischio che ci possano essere dei trasferimenti. Il sindacato – assicurano alla FILT di Vicenza – si batterà per salvaguardare i salari e l’occupazione.