“Esprimo massima solidarietà ai redattori del Gazzettino e ai collaboratori della medesima testata, da anni costretti a contingentamenti dei pezzi in maniera unilaterale e ad essere disponibili, di fatto, h24, sette giorni su sette con dei compensi non degni rispetto alla loro competenza, serietà e professionalità”. Così in una nota il portavoce dell’opposizione in Consiglio regionale veneto, Arturo Lorenzoni, in merito allo sciopero proclamato dagli stessi giornalisti. “Mi unisco alla forte preoccupazione per la grave situazione che si è venuta a creare negli ultimi mesi, con inevitabili ricadute sul prodotto e sulla serenità del lavoro – aggiunge Lorenzoni – Stando a quanto comunicato dal cdr, vi sono stati dei casi in cui i vertici giornalistici hanno tolto dalle pagine articoli di cronaca su notizie vere, verificate e di interesse pubblico, soltanto perché l’azienda, appunto, impone ai collaboratori esterni, per motivi sconosciuti, di scrivere un numero massimo di servizi al mese”. Sempre secondo il cdr, “alcuni vertici, inoltre, non si assumono la responsabilità delle scelte operate, scaricando il tutto sui redattori ordinari. Aumentati, poi, i carichi di lavoro, mentre da marzo 2020 viene imposto uno smart-working selvaggio, senza alcuna contrattazione, con tutte le spese e gli oneri scaricati sui dipendenti”. “La qualità della buona informazione – continua il portavoce delle opposizioni in consiglio regionale– non può prescindere da condizioni di lavoro che siano le migliori per chi, tutti i giorni, confeziona con sacrificio e dedizione un quotidiano che è un punto di riferimento per il Nordest”. “Durante la pandemia i giornalisti del Gazzettino non si sono mai fermati: hanno svolto il loro lavoro, che rimane essenziale per la comunità e la democrazia, in maniera egregia, spesso utilizzando i loro mezzi e dando alla causa molto più tempo di quanto previsto dal contratto, con l’unico obiettivo di informare la collettività in un momento di grande smarrimento”. Solidarietà, infine, a tutti i collaboratori del Gazzettino, “il cui operato non viene adeguatamente riconosciuto dall’azienda in termini economici. Non sono mai stati invitati ai tavoli di contrattazione, nonostante scrivano la maggior parte dei pezzi che poi escono sia sull’edizione web che sul formato cartaceo”. “Il futuro dell’informazione locale – conclude l’ex vicesindaco di Padova – passa per un lavoro che dev’essere dignitoso, tanto per i giornalisti dipendenti che per i loro colleghi collaboratori esterni”.