Nella serata del 26 settembre 2023 – è scritto in un comunicato USB Lavoro Privato settore Trasporto Pubblico Locale – si è consumata l’ennesima aggressione all’esercizio del diritto di sciopero; il ministro delle infrastrutture e trasporti, Matteo Salvini, ha imposto la riduzione a 4 ore dello sciopero nazionale degli Autoferrotranvieri indetto dalla USB Lavoro Privato per l’intera giornata del 29 settembre.
Le motivazioni? “Lo sciopero del 29 settembre avrebbe potuto creare forti disagi alla popolazione che si sarebbe vista limitare il proprio diritto alla mobilità.” Che il ministro Salvini non abbia mai brillato per perspicacia è oramai un dato di fatto, ma ieri con l’ordinanza a sua firma abbiamo raggiunto apici di surrealismo politico!
Uno sciopero di carattere politico e per questo molto scomodo, uno sciopero che mette in discussione le politiche di questo governo, che oltre a rivendicare salari e condizioni di lavoro dignitosi e l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro, vuole evidenziare la necessità di combattere proprio l’attuale legge sulla regolamentazione degli scioperi nei servizi pubblici essenziali.
Questa assurda ordinanza svilisce tutta la storia ed il valore del diritto di sciopero, quale unico mezzo di rivendicazione dei Lavoratori, a maggior ragione per gli Autoferrotranvieri sopraffatti da anni di privatizzazioni selvagge, bassi livelli salariali e tutele ridotte al minimo che hanno polverizzato e martoriato la categoria.
Forse pretendiamo fin troppo da qualcuno che il mondo del Lavoro non lo ha mai vissuto sulla sua pelle, da qualcuno che non sa cosa significhi uscire di casa per andare a lavorare e non fare più ritorno, qualcuno che non conosce la frustrazione di chi quotidianamente cerca di tirare a campare con salari irrisori nonostante le enormi responsabilità della mansione che ricopre.
Forse pretendiamo troppo da chi tra la propaganda sui migranti ed un progetto di qualche ponte piazzato qua e là in mezzo al mare, non sa nemmeno cosa sia un mezzo di trasporto pubblico.
USB Lavoro Privato non è disposto a subire in silenzio questo ennesimo attacco ad un diritto costituzionale. 4 ore non bastano ai lavoratori per rivendicare i propri diritti, lo sciopero del 29 settembre 2023 di 24 ore lo posticipiamo al 9 ottobre 2023 sempre di 24 ore, per permettere a tutti gli autoferrotranvieri di poter scendere in piazza e manifestare il loro dissenso.
Una giornata, quella del 9 ottobre 2023, che per tutti gli autoferrotranvieri si trasforma in un grande impegno di mobilitazione per il diritto dell’esercizio di sciopero nei servizi pubblici essenziali