Sarebbe un grave errore – scrive il consigliere comunale Ciro Asproso – derubricare l’episodio accaduto ieri in Consiglio comunale (in alto il video con la registrazione completa della seduta ndr) ossia l’espulsione con la forza di un normale cittadino che esibiva il suo cartello di denuncia nel più assoluto silenzio, come un fatto di poca importanza, e attribuibile alla normale dialettica politica.
Già in passato il presidente Sorrentino ha ecceduto nell’esercizio delle sue funzioni tradendo un’indole capricciosa e autoritaria, che finisce con l’appesantire i lavori dell’Aula. C’è da dire, purtroppo, che egli è in buona compagnia, poiché sarebbe bastato un cenno del Sindaco per mettere fine alla questione e gli stessi Consiglieri di maggioranza avrebbero potuto rimediare a cotanta intransigenza acconsentendo agli appelli dell’opposizione.
Quanto accaduto rivela una volta di più una concezione proprietaria delle istituzioni e la progressiva affermazione della dittatura della maggioranza per cui, chi ha vinto le elezioni, si sente legittimato ad assumere qualsiasi decisione – persino quelle più arbitrarie e che cozzano contro il puro buonsenso – nella presunta convinzione di farsi interprete della volontà popolare.
Ben intruppati nel voto, ben concentrati sul proprio cellulare, scarsamente produttivi e per lo più assenti dalla discussione; questa è l’impietosa fotografia della stragrande maggioranza dei consiglieri comunali. Non mi stupisce, quindi, che si tenti in tutti i modi di anestetizzare il dibattito e di espellere qualsiasi forma di dissenso, fosse anche la più civile e democratica. Il ruolo delle Assemblee elettive è stato via, via, depotenziato e reso ininfluente, ma se ora il Consiglio comunale non è più la Casa di tutti i cittadini e neppure il luogo dove si esercita il confronto delle idee, mi chiedo a che scopo continuare a convocarlo.
Al Sindaco chiedo se non ritenga doveroso esercitare un minimo di “moral suasion” nei confronti del presidente Sorrentino, per evitare il ripetersi di queste imbarazzanti ed inutili caciare.