“In occasione della visita del Commissario Onu del mese scorso era stata annunciata un’ operazione su più larga scala, oggi in consiglio una capovolta che preoccupa i cittadini”.
Risposta oggi in aula l’interrogazione presentata dalla Consigliera Cristina Guarda (Europa Verde) sul livello di contaminazione da Pfas. Quanto risposto non soddisfa la combattiva consigliera verde, la quale afferma in un comunicato: “in Consiglio regionale, in risposta ad una mia interrogazione di maggio 2021 sulla correlazione Covid-Pfas e sull’urgenza di azioni sanitarie in zona Arancione Pfas, è stato precisato in aula qualsiasi monitoraggio sanitario per i Pfas verrà effettuato solo se ritenuto opportuno da parte del CTS, mentre per quanto riguarda il Covid provvederanno ad ulteriori approfondimenti, a distanza di un anno. Dispiace constatare come le richieste da parte di cittadini, Mamme No Pfas, Isde e diverse associazioni, tra cui i gruppi GAS, rimangano inascoltate. Monitorare lo stato di salute dei cittadini significa concretizzare politiche di prevenzione in una delle zone più inquinate d’Europa. Lo screening sarebbe stato solo un tassello di una strategia ad ampio raggio che da tempo indichiamo, per proteggere salute, acque e agricoltura, ma senza trovare riscontro. Il problema è che coi Pfas non si scherza, esitare può significare mettere in pericolo altre vite e non solo in Zona Rossa”.