Siamo orgogliosi – scrive in premessa Patrizio Miatello dell’Associazione Ezzelino III da Onara – di comunicarvi che, ancora una volta, l’interpretazione dell’Associazione Ezzelino, tramite i suoi professionisti, è stata corretta. La questione legata alla tassazione degli indennizzi ricevuti dalle due banche venete e di quanto si riceverà dal FIR è stata risolta dal Tributarista Mazzon Loris.
Il progetto partito ad Ottobre 2019 è andato a buon fine con la definitiva risposta della Agenzia delle Entrate. Ora dunque i risparmiatori sono tranquilli in merito alla non tassabilita’ degli indennizzi ricevuti e ricevendi.
Ricorderete che in merito alla tassazione degli indennizzi ricevuti dai risparmiatori dalle due banche si è discusso molto. Poi la questione si è addormentata senza però essere mai stata risolta. Oggi non è più così.
Nel corso del 2017, in piena campagna indennizzi forfettari delle due banche ancora all’epoca esistenti, un risparmiatore presentava l’interpello 97-65/2017 (in allegato) all’Agenzia delle Entrate chiedendo alla stessa, se doveva tassare tali indennizzi ricevuti.
L’Agenzia delle Entrate rispose “SI GLI INDENNIZZI SONO DA TASSARE”.
Insomma un vero e grossolano autogol del risparmiatore che andava a compromettere anche le sorti di tutti gli altri risparmiatori indennizzati.
Tutti si sono infuriati contro l’Agenzia delle Entrate allo slogan “Governo ladro” “Fisco esattore” ecc… Ma era proprio così? Perché autogol?
L’Agenzia delle Entrate risponde correttamente alla domanda che però, purtroppo per tutti gli indennizzati, è stata formulata in modo inappropriato senza conoscere i corretti e complessi principi tributari che disciplinano la materia tributaria.
Insomma se tu chiedi all’oste se ha un bicchiere di vino buono, lui ti risponderà di si.
Ma se tu chiedi all’oste se ha del vino prodotto solo con determinate uve, solo in un determinato anno, e solo in quella zona specifica del territorio, può essere che ti risponda di no. Eppure stiamo parlando sempre ed unicamente di un bicchiere di vino.
Successivamente soccorreva agli indennizzati l’interpello, sulla stessa questione, formulato, questa volta richiamando i corretti principi tributari, da una delle due banche venete erogatrici degli indennizzi.
L’Agenzia risponde, in sostanza, che gli indennizzi non sono soggetti a ritenute da parte del soggetto erogante. Da ciò deriva, seppur indirettamente, che dunque tali somme non sono soggetti a tassazione nemmeno da parte del soggetto percepiente.
Ed ecco un altro paradosso di tutte queste questioni legate alle due banche venete.
Qui ora, la banca che ha fatto sparire i risparmi di un sacco di persone, si attiva perché le persone dalla stessa truffate, non abbiano a subire la tassazione degli indennizzi.
Insomma ti bastono, ma, poi ti aiuto a curare le ferite che ti ho procurato, dal momento in cui tu non sai farlo
Abbandonando le varie metafore per entrate nella tecnica, possiamo dire, bene la risposta dell’agenzia delle entrate 153, ma proprio la tecnica ci insegna che essa è valevole solo per chi l’ha formulata quindi per i sostituti d’imposta e non per i sostituiti e dunque non per i risparmiatori.
A tutto ciò pone fine la risoluzione 2020 -956-2143/2019 del Tributarista Loris Mazzon, che coglie l’occasione del F.I.R., per far chiarire ufficialmente all’Agenzia delle Entrate che sia le somme già percepite dai risparmiatori per gli indennizzi ricevuti dalle due ora ex banche venete, che quelle che gli stessi percepiranno tramite il F.I.R. sono entrambe esenti da tassazione.
Tornando alle metafore due piccioni con una fava.
In sintesi la soluzione per il passato che consente di guardare al futuro.
L’interpello sta volta è stato fatto per conto dei risparmiatori aderenti alla Ezzelino III da Onara Giustizia Risparmiatori e dunque può essere esteso a tutti gli risparmiatori di tutte le Banche.
Tributarista Loris Mazzon