Mancano poche settimane all’inizio del nuovo anno scolastico, anche all’ospedale San Bortolo: l’ospedale vicentino porta avanti infatti, già da diversi anni, un progetto innovativo che prevede la presenza di personale docente nella struttura con l’obiettivo di offrire a bambini e adolescenti ricoverati l’opportunità di frequentare una vera e propria “Scuola in Ospedale”.
L’iniziativa è rivolta ai pazienti a partire dai 3 anni e fino alla maggiore età, dunque con un’offerta didattica che “copre” gli insegnamenti della scuola dell’infanzia, della scuola primaria, della scuola secondaria di I e II grado. Quest’ultima attivata proprio lo scorso anno grazie all’accordo di rete che ha coinvolto 10 Istituti di Vicenza e provincia oltre all’Ufficio Scolastico Territoriale.
Complessivamente, nell’ultimo anno scolastico sono stati 671 gli allievi della “Scuola in Ospedale” del San Bortolo, di cui 202 iscritti alla scuola dell’infanzia, 231 alla primaria, 155 alla scuola secondaria di I grado e 118 della secondaria di II grado. Il tutto con uno staff di 12 insegnanti, naturalmente specifici per i diversi cicli scolastici: 2 docenti per la scuola dell’infanzia, 3 per la primaria, altri 3 per la secondaria di I grado e 4 per la secondaria di II grado, ai quali si aggiungono ulteriori 16 docenti chiamati all’occorrenza per eventuali esigenze didattiche legate alle molte discipline che caratterizzano i corsi di istruzione superiore.
Una vera e propria “scuola”, dunque, che può contare anche su uno spazio dedicato: una grande aula didattica presso il chiostro dell’ospedale San Bortolo, con la possibilità comunque di svolgere le lezioni anche direttamente presso le stanze di degenza, per i giovani pazienti che non possono spostarsi.
I dati relativi all’attività del progetto sono stati presentati oggi, durante un incontro al quale hanno preso parte la dott.ssa Romina Cazzaro, Direttore Sanitario dell’ULSS 8 Berica; il dott. Massimo Bellettato, Direttore della Pediatria dell’ospedale di Vicenza; la prof.ssa Nicoletta Morbioli, Dirigente Ufficio Scolastico Territoriale VIII di Vicenza; il prof. Paolo Jacolino, Dirigente Scolastico del Liceo “Quadri” Vicenza; il dott. Cristiano Crosera che da settembre assumerà la direzione degli insegnamenti liceali in ospedale; infine la prof.ssa Catia Coccarielli, Dirigente Scolastico dell’Istituto Comprensivo 8 Vicenza.
Ma al di là dei numeri, gradualmente e costantemente cresciuti nel corso degli anni, vi sono anche importanti aspetti qualitativi che evidenziano l’importanza e il successo riscosso dal progetto “Scuola in Ospedale”, che è a tutti gli effetti afferente all’Istituto Comprensivo (IC 8 Vicenza-primo ciclo) e da quest’anno rientra nell’elenco regionale delle scuole innovative sede di visiting per i neoassunti.
Un’attività destinata a essere potenziata anche grazie a nuove dotazioni: grazie ai fondi dell’azione PNRR – Investimento M4C1-3.2 – Scuola 4.0 – Azione Next Generation Classroom, è stato infatti avviato l’iter per l’acquisto di arredi mobili e nuove attrezzature che andranno a supportare l’attività didattica svolta in ospedale.
“Il progetto Scuola in Ospedale – sottolinea la dott.ssa Maria Giuseppina Bonavina, Direttore Generale dell’ULSS 8 Berica – è un altro tassello importante che contribuisce all’eccellenza del polo pediatrico del San Bortolo e ben rappresenta il principio, che vale per tutti i pazienti ma a maggior ragione per bambini e adolescenti, di prendersi cura non solo della malattia, ma della persona nel suo insieme, cercando di rispondere a tutte le sue necessità. Voglio sottolineare l’attenzione con cui la Pediatria collabora all’iniziativa e allo stesso tempo la grande professionalità e anche passione degli insegnanti coinvolti. Anche in questo caso si tratta di un lavoro di equipe, un’equipe allargata al personale docente”.
Sull’importanza dell’iniziativa per i piccoli pazienti del San Bortolo richiama l’attenzione anche la dott.ssa Romina Cazzaro, Direttore Sanitario dell’ULSS 8 Berica: “In ospedale non ci sono solo medici, terapie, pillole e punture. I bambini ricoverati possono anche imparare, sperimentare, giocare, stringere amicizie. Non solo: la Scuola in Ospedale è un “ponte” tra dentro e fuori l’ospedale, attraverso il quale favoriamo la continuità educativa dei pazienti ricoverati in Pediatria in generale l’adattamento all’ambiente ospedaliero. Tutto questo evidentemente è molto importante per il benessere psico-fisico dei pazienti e ha positive ricadute anche sul modo in cui questi affrontano l’iter diagnostico e terapeutico, e dunque sull’efficacia di quest’ultimo”.
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