In vista della prossima riapertura delle scuole per l’anno 2021-2022 e considerando tutti i dubbi e incertezze, e polemiche, legati alla didattica a distanza a causa dell’emergenza sanitaria Covid, il collettivo di genitori e docenti “Scuola in presenza Vicenza” ha inviato la seguente lettera ai dirigenti scolastici:
“Egregio Dirigente scolastico,
inviamo la presente per condividere alcune riflessioni sul futuro anno scolastico, nell’ottica di un costruttivo e sereno confronto, nell’interesse prima di tutto degli studenti.
Nell’ultimo anno i nostri figli hanno dovuto affrontare enormi difficoltà e hanno subito danni che solo con il tempo si potranno più precisamente valutare. Solo una minima parte di tali danni può verosimilmente essere ascritta all’emergenza sanitaria. Altra parte, ad avviso di chi scrive, deve essere imputata alla gestione dell’emergenza e alle moltissime norme, spesso di rango secondario, che hanno privato gli studenti di alcuni diritti fondamentali e pesantemente condizionato la vita di tutti noi, ciò in assenza di reali evidenze scientifiche in ordine alla loro reale efficacia e/o utilità. A conferma di ciò varie sentenze in questi mesi hanno dichiarato la illegittimità della dichiarazione di stato di emergenza e di tutta la alluvionale normativa che ne è derivata.
Ciò posto riteniamo necessario ribadire prima di tutto che il nostro ordinamento riconosce e garantisce alcuni diritti imprescindibili e non comprimibili, che devono (e dovranno) essere posti alla base di qualunque decisione futura. Si tratta in particolare dei fondamentali diritti alla socialità e all’istruzione, sanciti e riconosciuti dall’art. 34 della Costituzione e da numerose altre norme del nostro Paese. Pare perfino superfluo aggiungere che il diritto all’istruzione deve essere garantito a tutti in condizioni di parità, senza distinzioni di sorta e senza discriminazioni determinate dalle differenti condizioni personali e sociali o dalle scelte individuali di ciascuno, esattamente come previsto dall’art. 3 della Costituzione.
Da quanto sopra discende che per il prossimo anno dovrà inevitabilmente essere garantita ai nostri studenti la scuola in presenza, ciò anche a tutela della loro integrità psicofisica. Dovrà, inoltre, essere garantita per tutti la possibilità di partecipare alla attività scolastica senza nessuna discriminazione determinata dalla libera scelta di ciascuno in materia vaccinale. Sul punto precisiamo sin d’ora che riterremmo del tutto illegittimo che la Scuola si prestasse a inaccettabili discriminazioni e subordinasse qualunque forma di partecipazione scolastica all’esibizione di lasciapassare (cd. green pass) indegni di uno stato democratico, ciò a prescindere da qualunque considerazione sulla campagna vaccinale in corso.
Proprio al fine di garantire che la scuola sia sempre più un luogo inclusivo e rispettoso delle idee di tutti riteniamo, altresì, doveroso riconoscere il nostro pieno sostegno a tutti gli insegnanti e il personale scolastico che si oppongono oggi a quanto stabilito dal D.L. 06/08/2021, nr. 111, in violazione del fondamentale diritto alla riservatezza e alla tutela dei dati sensibili, oltre che in pieno contrasto con il principio di non discriminazione previsto da numerose norme di diritto comunitario e da ultimo anche dal Regolamento UE 2021/953 che al 36° addendo, in coerenza con quanto stabilito dalla Risoluzione del Consiglio d’Europa nr. 2361/2021, invita a impedire qualunque forma di discriminazione diretta o indiretta delle persone che scelgono di non essere vaccinate. Curiosamente e contraddittoriamente proprio la normativa europea è richiamata dallo stesso D.L. 111/21. Sul punto auspichiamo che la Sua scuola prenda sin d’ora precisa posizione chiarendo che tutelerà la libertà di scelta di insegnanti, studenti e personale scolastico in ossequio alle norme di rango superiore che ciò impongono.
In conclusione pare doveroso ricordare che il nostro ordinamento è fondato su una precisa gerarchia delle fonti del diritto e che qualsiasi norma di rango primario o secondario è comunque subordinata alla Costituzione e alle norme di diritto internazionale cui il nostro Stato ha aderito. Ciò implica che ciascuno di noi debba prima di tutto osservare la Costituzione, fino al punto di disapplicare eventuali norme di rango inferiore che dovessero illegittimamente e palesemente violarla, in contrasto con fondamentali diritti umani.
La presente costituisce, pertanto, un espresso invito, sereno ma fermo, ad applicare in futuro prima di tutto la Costituzione e a garantire il rispetto dei diritti inviolabili di tutti, con avvertimento che ove ciò non dovesse accadere saremo costretti a tutelarci immediatamente presso ogni sede competente. Riteniamo altresì doveroso aggiungere che chiunque dovesse imporre l’applicazione di eventuali norme illegittime si renderà responsabile, personalmente e non solo nella qualità ricoperta, delle violazioni perpetrate e dei relativi danni che da tali violazioni dovessero derivare”.