Scuole, appello Oms a governi Europa: “tenetele aperte”

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Arredi scuole (foto di archivio)
Arredi scuole (foto di archivio)

In vista della ripresa dell’anno scolastico, l’Organizzazione mondiale della Sanità e l’Unicef hanno lanciato un appello ai governi europei perché le scuole rimangano aperte. Durante il picco della prima ondata di Covid-19 nell’aprile 2020, 44 Paesi del Continente europeo su 53 hanno infatti interrotto le lezioni in presenza. Nei Paesi più avanzati queste sono state sostituite con la didattica a distanza, ma in diversi Stati la chiusura ha significato settimane senza lezioni. Anche la Dad ha creato divari enormi tra bambini di famiglie più o meno benestanti, aggravando il tasso di abbandono scolastico e riducendo la qualità dell’insegnamento in tutta Europa. Ora diversi Paesi potrebbero tornare ad adottare misure di chiusura totale o parziale dopo le aperture di inizio anno, preoccupati dalla diffusione della variante Delta del Coronavirus. Una misura che per Hans Kluge, direttore dell’Oms per l’Europa, non è più praticabile: “La pandemia ha causato il più grave crollo nel livello dell’educazione della storia. È vitale che la scuola in presenza prosegua senza interruzioni”. Per questo Unicef e Oms insistono perché insegnanti e personale scolastico siano obiettivi primari delle campagne di vaccinazione nazionali, insieme a tutti gli studenti con più di 12 anni che possono immunizzarsi senza rischio di complicazioni. Inoltre, servono investimenti per i sistemi di ventilazione delle classi, oltre che per ridurre il numero degli alunni per classe, in modo da mantenere il distanziamento sociale e svolgere test di controllo con cadenza regolare. Per Kluge la scuola in presenza è fondamentale per l’educazione, la salute mentale e le capacità relazionali dei più giovani, che devono essere una priorità dei governi. Al riguardo è ancora più chiaro Philippe Cori, responsabile per l’Europa e l’Asia centrale dell’Unicef: “La pandemia non è ancora finita. Bambini e giovani non possono rischiare un altro anno di scuola sabotato. Sono già stati le vittime silenziose della pandemia, i più marginalizzati e i più duramente colpiti”.

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