Concorso progettazione scuole PNRR, Architetti veneti chiedono il ritiro della norma sull’appalto integrato

1111
Ordine degli Architetti PPC scuole
Ordine degli Architetti PPC

Gli architetti del Veneto chiedono il ritiro della norma sull’appalto integrato in relazione al concorso per la realizzazione di 212 scuole innovative con fondi del PNRR. Lo si apprende da una nota diffusa dalla Federazione regionale degli ordini degli architetti del Veneto, la Foav.

La questione è molto tecnica e per tanto intricata. Viene spiegato che al concorso in questione hanno partecipato molti tecnici ed architetti e che “nonostante il bando assicurasse ai vincitori l’assegnazione delle fasi successive della progettazione e la direzione dei lavori, il Governo ha deciso di ricorrere prioritariamente all’appalto integrato, affidando di fatto la redazione dei progetti definitivi ed esecutivi alle imprese appaltatrici, senza prevedere alcun risarcimento per i vincitori”.

Dunque, i progettisti non hanno garanzie di veder riconosciuto il lavoro svolto fin qui né, come detto, la certezza di seguire le fasi successive della progettazione e della
direzione dei lavori. Inoltre, secondo il Foav, c’è da tenere in conto che quanto stabilito dal Governo comporterebbe tempi amministrativi lunghi per via di “farraginose procedure” di assegnamento, ma le scuole dovranno essere realizzate in tempi stretti.

“Di conseguenza il Ministero dell’Istruzione e del Merito, evidentemente temendo di perdere i contributi – aggiungono gli architetti del Veneto -, ha pensato bene di emanare un decreto che, a concorso concluso, sacrifica il soggetto più debole e più esposto, il progettista.

Con il DM 13/2023 il Ministero avvia prioritariamente la procedura dell’appalto integrato, per l’esecuzione delle scuole messe a concorso di progettazione, affidando di fatto la redazione dei progetti definitivi/esecutivi all’impresa appaltatrice ed espropriando dell’attività progettuale i vincitori del concorso.

Un cambiamento unilaterale dei patti, a giochi già conclusi. Quindi l’attività di progettazione, per cui i liberi professionisti che cumulativamente e a rischio hanno già investito preventivamente il 100% della somma totale che lo Stato avrebbe dovuto corrispondere ai vincitori, diverrà invece appannaggio delle imprese esecutrici. Una vera beffa determinata dal sovvertimento delle regole avvenuto dopo che il concorso è stato aggiudicato”.

Foav lamenta i possibili negativi effetti: “Si tratta di un colpo mortale alla formula dei concorsi di progettazione, assestato dopo che questo maxi-bando aveva riacceso le speranze di un diffuso ricorso a questa formula, che avrebbe almeno avuto il pregio di dare ai giovani la speranza di competere. E infatti molti dei concorrenti vincitori sono proprio giovani senza esperienza e senza struttura, che partecipando hanno cercato occasioni e visibilità”.

E ancora: “L’appalto integrato è cosa oramai fatta: per accelerare la costruzione di
nuove scuole e sostituire i vecchi edifici preesistenti, come previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), è stata pubblicata da Invitalia una procedura di gara, con risorse per quasi 800 milioni di euro.

La gara per l’aggiudicazione di Accordi Quadro, bandita su indicazione del Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM), è articolata in 20 lotti geografici e permetterà di costruire in tempi più rapidi 136 nuove scuole di proprietà di vari Enti, tra i quali Comuni, Città Metropolitane e Province, su tutto il territorio nazionale, in modo da rispettare gli stringenti tempi del PNRR. Ribadiamo che, per circa 1/3 di progettisti fortunati che potranno cioè progettare e dirigere i lavori di 76 scuole, molti di questi stanno lavorando da oltre 4 mesi senza contratto, senza compenso e addirittura senza aver ancora ricevuto il premio a loro dovuto per la vincita del concorso”.