Se, come propone il consigliere Andrea Zanoni, si vorrà fare una riunione consiliare a Trissino – scrive nella nota che pubblichiam la Miteni spa – mettiamo a disposizione la nostra aula per la formazione. Sarà anche l’occasione per vedere finalmente cosa fa Miteni visto che nemmeno la commissione regionale sui PFAS è venuta a vederlo. Nell’aprire le nostre porte facciamo presente al consigliere Zanoni che il cuore del problema, ormai è accertato dai dati europei, non sta a Trissino ma nella gestione degli scarichi di 600 aziende.
Queste utilizzano ancora oggi PFOA, PFOS e precursori di cui finalmente ci si sta iniziando ad occupare dopo il rapporto dell’agenzia dell’Unione Europea ECHA.
Ricordiamo che Miteni nel 2017 secondo i dati Arpav ha partecipato allo 0,86% del totale dei PFAS immessi negli scarichi Arica e che non produce nemmeno un nanogrammo delle 160 tonnellate di sostanze utilizzate in Veneto indicate da ECHA e che secondo l’Istituto superiore di sanità sono responsabili della “progressiva formazione di una riserva ambientale, da cui possono generare quali prodotti di degradazione le sostanze perfluoroalchiliche”.