Alla conferenza stampa odierna congiunta di Europa Verde & Coalizione Civica. sono intervenuti Ciro Asproso (Cons. comunale di Coalizione civica) e Mattia Stella (co-portavoce Europa Verde Vicenza) per illustrare la “Segnalazione provvedimento comunale in contrasto con la normativa edilizia ai sensi dell’art. 30 L.R. 11/2004” (pubblicata di seguito)
Mattia Stella: “Hub Amazon a Vicenza: sia vera opportunità!”
La premessa è che non c’è alcun pregiudizio nei confronti di Amazon e che guardiamo con interesse a ogni occasione di sviluppo e lavoro per la nostra provincia. E’ significativo il fatto che un colosso riconosciuto a livello globale decida di investire nella nostra città, ma è altrettanto importante che questo nuovo insediamento venga valutato attraverso l’analisi dei costi e dei benefici. Perché mentre i costi sono spesso chiari, i benefici, soprattutto per la collettività, non sono sempre tangibili. Ed è su questo aspetto che l’amministrazione comunale deve intervenire.
Dobbiamo tener conto della sostenibilità, sotto il profilo ambientale, ma anche dal punto di vista lavorativo. Servono garanzie riguardo l’applicazione dei contratti di subordinazione e bisogna dare effettiva dignità ai lavoratori, poiché in questi ambiti Amazon non è certo esemplare. Lo dimostra il recente sciopero dei dipendenti Amazon in provincia di Padova, o la tragica vicenda del lavoratore costretto a vivere in camper a Rovigo, per non parlare dell’algoritmo che impone il ritmo di lavoro giornaliero.
Senza dimenticare che già altri colossi hanno ottenuto autorizzazioni, anche in virtù della promessa della creazione di nuovi posti di lavoro, salvo poi andarsene alla prima occasione utile lasciando in ginocchio non poche persone.
Per questo ci rivolgiamo al Sindaco, affinché ottenga la cosiddetta “contrattazione d’anticipo” con l’azienda, propedeutica a garantire lavoro di qualità e stabilità in termini occupazionali. La vera opportunità per il territorio non si cela dietro a contratti a breve termine e spessissimo non rinnovati, come abbiamo già visto accadere in molte altre zone d’Italia dove opera Amazon. Senza un minimo di stabilità lavorativa è quasi impossibile ottenere un contratto di affitto, accedere a un mutuo o a un prestito, o più semplicemente programmare il proprio futuro, magari di coppia o famigliare. Per questo è necessario un Tavolo di confronto tra amministrazione, azienda, regione e sindacati. La nostra provincia può offrire molto a chi decide di investire qui, ma il rapporto tra le parti deve essere paritario affinché al centro rimanga il bene della collettività.
Ciro Asproso: “Una delibera illegittima, ne chiediamo l’annullamento.”
In appena due anni e mezzo di mandato sono già 11 gli ampliamenti di unità produttive autorizzati dal Consiglio comunale in difformità dallo strumento urbanistico e, ogni volta, i consiglieri sono costretti a subire il ricatto morale della fretta e dello stato di necessità. Anche nel caso dell’istanza per il permesso di costruzione del nuovo Centro logistico Amazon ci si è trovati nella condizione di dover approvare una Variante al PI, in quanto le modalità attuative prevedevano il ricorso al PUA e non ammettevano l’intervento diretto.
Peraltro, nella delibera approvata dal Consiglio comunale, salvo che nel titolo, non si legge mai che si approva la variante, né si cita l’assenza di osservazioni, né si fa riferimento ai pareri degli altri enti: Genio Civile per la compatibilità idraulica e Regione per la VAS. Anzi, nel leggere la delibera si ha quasi l’impressione che il Consiglio comunale approvi solo lo schema di convenzione ed esprima un generico parere favorevole al progetto. Inoltre, dal verbale della Conferenza dei servizi si ricava quanto segue: “La conferenza prende atto dalla documentazione di sostenibilità ambientale in merito al non assoggettamento alla procedura di VAS”.
Peccato che ad appena una settimana di distanza la Regione smentisca sia il Comune, sia la Conferenza dei servizi, affermando che: “non risulta possibile, allo stato, escludere potenziali effetti significativi sull’ambiente … Per tale ragione, trovano applicazione le disposizioni … che prevedono l’attivazione delle procedure di verifica d’assoggettabilità a VAS o della VAS”.
Infine, anche la tesi secondo cui sarebbe prassi consolidata procedere con l’approvazione della variante trascorsi 45 giorni di silenzio-assenso è destituita di ogni fondamento, in quanto il silenzio-assenso è escluso per i casi in cui il parere sia richiesto da disposizione dell’UE (come nel caso in esame).
A nostro parere, nella fretta di compiacere un richiedente di siffatta importanza e potenza (leggi Amazon), ci si è completamente dimenticati degli obblighi di legge e si è commessa una deprecabile leggerezza, esponendo il Consiglio comunale di Vicenza ad grave imbarazzo istituzionale.
Per tutte queste ragioni Coalizione Civica e Europa Verde hanno già inviato una segnalazione in Provincia e in Regione Veneto, chiedendo di agire tempestivamente per l’annullamento della delibera in quanto approvata in violazione, o elusione, della normativa vigente, ai sensi dell’art. 21-septies della L. 241/1990.
Per Ciro Asproso di Coalizione Civica e Mattia Stella di Europa Verde, lo stop impresso dalla Regione per l’attivazione della VAS – cui dovrà seguire l’inevitabile annullamento della delibera consiliare – deve essere colto come un’eccellente opportunità da questa amministrazione, allo scopo di rinegoziare in termini più dialettici e paritari il delicato rapporto tra Amazon e il nostro territorio.
Alla PROVINCIA DI VICENZA
Servizio di pianificazione territoriale e lavori pubblici
provincia.vicenza@cert.ip-veneto.net
e p.c. UNITA’ ORGANIZZATIVA COMMISSIONI VAS VINCA
areaterritorio.supportoamministrativo@pec.regione.veneto.it
Oggetto: Segnalazione provvedimento comunale in contrasto con la normativa edilizia ai sensi dell’art. 30 L.R. 11/2004
Con riferimento alla Variante al Piano degli Interventi con procedura di Sportello Unico ai sensi della LR 55/2012, art. 4, approvata dal Comune di Vicenza (VI) con DCC n. 4 del 28.01.2021, si segnalano le seguenti problematiche che compromettono la legittimità del provvedimento stesso. Si chiede pertanto la verifica e l’esercizio del potere sostitutivo ai sensi dell’art. 30 della LR 11/2004
a) ESCLUSIONE DELLA PROCEDURA DI VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA DAL PROCEDIMENTO DI VARIANTE
Nel Verbale della Conferenza dei servizi decisoria del 26/11/2020 è dichiarato che: “La conferenza prende atto della documentazione di sostenibilità ambientale in merito al non assoggettamento alla procedura di VAS”.
Tale dichiarazione risulta in contrasto con la normativa vigente come precisato dalla Commissione Regionale VAS con lettera trasmessa a tutti i Comuni e a tutte le Provincie del Veneto, prot. n. 83962 del 31 febbraio 2020:“la Commissione Regionale per la VAS è la sola autorità legittimata ad esprimersi sulla sostenibilità ambientale di Piani e Programmi o loro varianti e la sola competente in materia di Valutazione Ambientale Strategica, e che il suo parere, espresso tra l’adozione e l’approvazione del Piano o della Variante al Piano, non può essere emesso nell’ambito delle conferenze dei servizi”.
Nella stessa comunicazione è evidenziato anche che con l’art. 2 della Legge Regionale n. 29 del 25 luglio 2019deve considerarsi superato quanto stabilito dal parere n. 84 del 3.08.2012 allegato alla DGRV n. 1646 del 7.08.2012 e dal parere n. 73 del 2.07.2013 allegato alla DGRV n. 1717 del 3.10.2013, in merito alle cosiddette “clausole di esclusione”.
Nonostante quanto dichiarato in sede di Conferenza Decisoria risulta trasmessa la Scheda di Verifica Facilitata di Sostenibilità Ambientale (protocollo regionale n. 514412 del 02.12.2020, n. 516660 del 03.12.2020 e n. 5480009 del 23.12.2020.
Con parere n. 25 – VFSA in data 12/02/2021 l’Autorità competente per la VAS dà atto che “non risulta possibile escludere potenziali effetti significativi sull’ambiente derivanti dall’attuazione della variante allo strumento urbanistico generale del Comune di Vicenza (VI), per interventi di edilizia produttiva art. 4, LR 55/2012 “Polo Est”, proposto da “Zeni Gabriella” e trovano pertanto applicazione le disposizioni e le procedure di cui al titolo secondo del decreto legislativo n. 152 del 2006.
B) APPROVAZIONE DELLA VARIANTE AL P.I. AI SENSI DELLA LR 55/2012, ART. 4, CON DELIBERA DI CONSIGLIO COMUNALE N. 4 DEL 28.01.2021
Il Consiglio Comunale ha approvato la variante in oggetto in assenza del parere motivato della Commissione Regionale VAS e, evidentemente, in contrasto con lo stesso (vedi parere n. 25 – VFSA in data 12/02/2021). Si ricorda che ai sensi della Legge 241/1990 non è applicabile l’istituto del silenzio assenso al caso in esame come precisato dall’art. 17-bis, comma 4 in quanto esclude espressamente da tale disciplina le “disposizioni del diritto dell’Unione europea richiedano l’adozione di provvedimenti espressi.”
Non vi è dubbio che la procedura VAS derivi dalla diritto europeo con la Direttiva 27 giugno 2001, n. 2001/42/CE.
Conclusioni: il provvedimento di approvazione della variante al P.I. ai sensi della LR 55/2012, art. 4, in oggetto è privo degli elementi essenziali ed è stato approvato in violazione, o elusione, della normativa vigente ai sensi dell’art. 21-septies della L. 241/1990. Pertanto, se ne chiede l’annullamento.
Ciro Asproso
Mattia Stella