In questo periodo di pandemia sono aumentate le dipendenze da alcol, droga, sesso, shopping e affettive. Vorrei soffermarmi su queste ultime (qui le pillole di psicologia di Maria Cristina Strocchi, ndr).. Vediamo tante coppie, ma quante hanno un legame sano? L’amore vero è fatto di stima, di autonomia condivisa e, quindi, di libertà, fiducia e rispetto, non solo attrazione sessuale.
Nelle dipendenze affettive il legame è tenuto in piedi dalla sessualità che va a gonfie vele, ma quanto tempo della nostra giornata passiamo a fare sesso? Se ci va molto bene, un’ora e mezza al giorno (ha detto un mio paziente che è riuscito a liberarsi dal legame patologico con la sua partner) e il tempo rimanente passa con mancanze di rispetto, violenza psicologica, fisica, comunicazione non chiara o assente. Questi legami patologici non hanno nulla a che fare con l’amore.
Come i tossicodipendenti, questi soggetti sono legati alla relazione che diventa ossessiva in cui entrambi i partner diventano prigionieri.
Come fanno a scegliere partner violenti? Qualcuno di voi potrà chiedersi.
All’inizio non erano così, altrimenti chi se li pigliava! Erano dolci, affettuosi, gentili… dei veri Principi Azzurri… oppure vittime della famiglia, della sorte e chi più ne ha più ne metta.
Quando poi erano sicuri di aver conquistato la preda, si manifestavano per quello che erano davvero.
Ma quando le vittime, perché di vittime si tratta, se ne accorgono perché non li lasciano? La risposta è semplice: i carnefici o dominatori si pentono, piangono, si disperano e promettono di cambiare. Quindi si ricomincia la relazione con la cosiddetta “luna di miele”. Dopo un periodo di relativa pace, la danza riprende…
Pochi dominatori hanno il coraggio e la forza di mettersi in discussione e cambiare. Nella mia lunga carriera professionale, ne ho trovato praticamente solo uno. Per quale motivo? Perché non vogliono mettersi in discussione e modificare il loro modo di essere.
Sarebbe importante che i famigliari e gli amici di queste persone facessero qualcosa per favorire la consapevolezza nelle vittime.
Certo, direte voi, ma come fanno ad accorgersene? Innanzitutto notando che le vittime, quando sono con il/la partner cambiano atteggiamento, sono sulle spine, oppure si comportano, si vestono, parlano in modo diverso. Non sono più sé stesse. Soprattutto quando spariscono, ossia non si fanno più vedere né sentire (perché i dominatori le isolano dagli altri).
Dovrebbe scattare, quindi, un campanello d’allarme. Bisogna renderle consapevoli con molta delicatezza, magari regalando loro un bel libro. Io ne ho scritto alcuni!