Pochi giorni prima di Natale, per l’esattezza il 15 dicembre, lo storico senatore vicentino di Forza Italia Pierantonio Zanettin ci ha ricevuto al Senato, dove “vive” la sua quinta legislatura dopo l’ultima in cui era alla Camera, per fare il punto su varie questioni, tra cui, in primis, quelle legate alla controversa fase finale del Fir – Fondo Indennizzo Risparmiatori (vedi la nostra intervista video col titolo ancora valido «FIR e 500 mln di euro residui per soci azzerati delle sei banche fallite, Zanettin (FI) in video: ‘Il Mef frena, solo Giorgetti può sbloccarli!”» dopo le ultime speranze affidate al Milleproroghe.
Ma il 15 dicembre non potevano mancare, vista la sua conclamata esperienza in ambito giudiziario, due nostre domande “aperte” a sviluppi futuri.
La prima verteva su una prima valutazione delle linee guida (tra cui il garantismo, l’abuso delle intercettazioni e della carcerazione preventiva) del programma esposto proprio in senato dal ministro Carlo Nordio.
La seconda domanda di diretto interesse per i media, sempre meno liberi in Italia, che è oltre il 50° posto nelle speciali classifiche sulla libertà di stampa, e per i giornalisti, soprattutto quelli meno noti e meno tutelati dai grossi editori e, quindi, più attaccati penalmente e, soprattutto, civilmente con stratotosferiche richieste di danni, da chi non gradisce le loro penne, tastiere e voci.
Ascoltate le risposte di Zanettin sulla giustizia vista da Nordio e sulle proposte di legge ferme da anni (una è questa) in un qualche cassetto parlamentare contro le liti temerarie…
Sono argomenti su cui torneremo con lui e con chi, parlamentari o esperti del settore o cittadini, volesse contribuire a dibattiti e confronti.